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Roma, denuncia choc sul web: “Bus Atac sequestrato da un pazzo con un coltello”

Racconto su facebook, l'azienda minimizza: "Solo un giovane sopra le righe"

Pubblicato:13-09-2019 15:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:42

sciopero trasporti
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ROMA – Un bus Atac della linea 88 carico di passeggeri sarebbe stato sequestrato oggi a Roma in pieno giorno, intorno alle 14 all’altezza di viale Libia – in II Municipio – “da un pazzo con un coltello” che avrebbe minacciato viaggiatori e autista. A denunciare il fatto è una utente di Facebook, la signora Manuela Visalli, che ha affidato il racconto a un post su un gruppo di quartiere, specificando di non aver avvisato le forze dell’ordine. Atac, contattata dall’agenzia Dire, però ufficiosamente minimizza: “Si è trattato solo di un ragazzo un po’ ‘su di giri’, l’autista non ha neanche fatto una segnalazione formale”, dicono dall’azienda capitolina dei trasporti, assicurando che “nessuno è stato in pericolo, il ragazzo è rimasto a bordo solo qualche fermata, pochi minuti e poi è sceso”.

“Vi spiego bene il tutto: sono uscita dal lavoro alle 13.30 da viale Libia, il primo bus non l’ho preso, era pieno come al solito. Ho preso l’altro 88 e c’era questo pazzo vicino all’autista- racconta la signora- è salita una signora anziana e senza volere gli ha schiacciato un piede. Lei gentilmente ha chiesto scusa e lui si è infuriato”.

A quel punto “l’autista gli ha parlato con calma e siamo ripartiti. Bambini che piangevano, lui che urlava che dovevano stare zitti altrimenti li avrebbe zittiti lui. Arrivati a via Pian di Sco (in III Municipio, ndr) il bus si ferma e l’autista dice all’uomo di far scendere qualcuno, io compresa: ero terrorizzata, mi punta il coltello e mi dice che io e altre quattro persone potevano scendere, siamo scesi ma gli altri no“.


Le forze dell’ordine, a quanto risulta, non sono state avvertite dell’episodio, di cui non si è al corrente né della veridicità, né dell’epilogo. Agli utenti sul social network che le chiedevano se qualcuno avesse avvisato Polizia o Carabinieri, la signora Visalli ha risposto che “nessuno ha chiamato, almeno credo finché ero sul bus. Poi non so cosa sia successo, ringrazio Dio di stare a casa sana e salva: tanta paura e tanti pianti”, sottolineando che “non si poteva usare il cellulare, lui (il presunto sequestratore, ndr) controllava se erano spenti”. L’uomo avrebbe impedito anche all’autista del mezzo di chiamare i soccorsi: “Minacciato anche lui, se non stava zitto non avrebbe più rivisto la sua famiglia e lo sgozzava lì seduto. Questi autisti cercano sempre di calmare queste persone, che sangue freddo che ha avuto”. Neanche la signora si è rivolta al 112: “No, ero nel panico più totale. Mi sono sentita male, ho vomitato”.

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