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Internet, ‘Vicinimiei.it’: arriva il social che da’ un’anima ai quartieri

Sbarca in italia la piattaforma europea che conta un milione di utenti

Pubblicato:13-09-2018 13:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:33

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ROMA – Ci si conosce, ci si aiuta, ci si diverte e magari ci si fidanza pure. Tutto nel proprio quartiere, con un social network che ‘attiva’ la socialità con i vicini di casa. E si chiama non a caso ‘vicinimiei.it’ dove ‘miei’ ha l’ambizione di indicare non solo una prossimità fisica ma un valore di scambio autentico, affettivo quasi.  Da qualche mese la piattaforma, nata in Germania nel 2015, grazie a una giovane fiorentina di 27 anni, Giulia Buffa, è sbarcata in Italia, a Milano al momento, ma già le iscrizioni sono aperte in tutte le altre città. Gratuita e disponibile su App e sito internet, con qualche clic, gli abitanti della stessa zona possono incontrarsi, organizzare eventi, aiutarsi, chiedere e dare consigli o prestarsi oggetti: fra gli ultimi annunci, in zona ‘Nolo’, Rossella cerca un appartamento in affitto per i suoi genitori solo per qualche mese, Clarissa offre aperitivo nella sua scuola di tango, il farmacista rassicura sui suoi orari di apertura. C’è chi vende macchine, chi un borsone stagno per barca o pantaloni da moto e anche una mamma che regala una casetta per bambini. Ci si offre per portare a spasso il cane, per fare compagnia agli anziani, per tenere i bimbi, per cucinare insieme. Si chiedono consigli sui medici della zona e si organizzano feste, anche per scambiare vestiti. Qualcuno commenta i fatti politici che riguardano i territori, si possono creare gruppi di interesse.

La storia di Giulia, come è nata ‘Vicinimiei’

Il vicino di casa, insomma, viene sdoganato: non è più quello che rompe le scatole perché rumoroso o perché gli cade l’acqua dal balcone di sopra, ma può diventare un sostegno e perfino un amico con cui condividere il tempo libero. Non a caso è stata Giulia ad avere l’idea. Lei, dopo la maturità a Firenze, ha girato il mondo: Parigi per studiare, poi Valencia e Glasgow, poi sei mesi a Jaipur, in India, e infine decide di stabilirsi a Berlino: “Ero sola- spiega alla Dire- e ho cercato di prendere familiarità con il quartiere, ho frequentato il caffè turco di fronte al mio palazzo e il ristorante bavarese all’angolo e ora sono diventati per me un punto di riferimento, miei grandi amici”. Così Giulia scopre l’importanza dei buoni rapporti con il vicinato e si imbatte nel social dei quartieri, il più grande esistente in Europa, gestito da Good Hood GmbH. Fondato nel 2015, conta oggi più di un milione di utenti tra Germania, Francia e Spagna.

Giulia entra nella famiglia: “Ho pensato di lanciare l’esperienza anche in Italia. E ho scelto il nome ‘vicinimiei.it’ pensando anche al film ‘Amici miei’ di Monicelli, in omaggio alle mie origini toscane”. Dopo solo 4 mesi, a Milano i quartieri attivi sono una cinquantina. In Francia ci sono 100.000 utenti, la Spagna sta per lanciare il social, dopo Madrid, a Barcellona. Da Berlino un gruppo di oltre 60 giovani di ogni nazionalità, quasi tutti sotto i 30 anni, hanno creato una start-up che ora anima le metropoli di mezza Europa, scovandone ogni angolo e creando relazioni e coesione sociale. I fondatori hanno anche ambizioni ‘politiche’ nel senso letterale di ‘polis’, città, convinti che si debba partire dai contatti su piccola scala, come il quartiere, per affrontare i problemi di più larga scala. “Un quartiere collegato- aggiunge Giulia in omaggio alla modernità della rete- non è solamente un quartiere dove viviamo bene, un luogo dove ci sentiamo a casa, ma è anche un luogo dove esistono più scambi interculturali e intergenerazionali, una maggiore apertura mentale”. Il paradosso di ‘vicinimiei.it’ è proprio questo: la grande metropoli si fa piccola, recupera il valore delle vecchie piazze di paese dove tutti si conoscevano e si aiutavano, ma con strumenti del futuro, i social, la rete, che connette il mondo e può risolvere un problema con un clic.


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