ROMA – In occasione del primo giorno di scuola ci sono stati dei bambini respinti, “non solo nelle scuole romane. Questo è il risultato di una normativa che è tutt’altro che chiara. Ciascun Comune e ciascuna Regione hanno disposto formulari e fatto intese con le Asl in maniera del tutto spontanea e differente, da un territorio all’altro”. Così il sindaco di Roma, Virginia Raggi, sulla questione dell’obbligo vaccinale per l’ammissione in classe dei bambini.
“Sembra che in alcune Regioni- ha aggiunto la prima cittadina a margine della presentazione della Mezza maratona Via Pacis- si sia verificato l’allontanamento dei bambini. Si sono quindi create, permettetemi la banalizzazione, zone con bambini di serie A e bambini di serie B, che è terribile. Tutto questo nel primo giorno di scuola che dovrebbe essere un momento felice ed importante nella vita dei bambini. Evidentemente il ministro non ha accolto quello che era il nostro invito”.
“Vorrei ricordare al ministro Lorenzin che i bambini che non saranno ammessi a scuola di fatto rimarranno a carico delle famiglie, ma è impossibile quando i genitori lavorano. Quindi andranno a sistemarsi in scuole e nidi dell’infanzia abusivi, che noi abbiamo combattuto fin dal nostro insediamento. È una normativa assolutamente carente e che si presta a numerose interpretazioni, e gli effetti lo dimostrano”, dice Raggi. Il ministro della Salute “dice di averci risposto, in mattinata leggeremo la lettera. Certo che se le risposte sono quelle che ci ha dato ieri nel comunicato sono assolutamente insufficienti”, afferma ancora il sindaco di Roma.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it