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VIDEO | Il Cai lancia in Pakistan il Cristina Castagna Center

La struttura, situata a Ghotolti Ishkoman, è nata per dare ospitalità turistica e incoraggiare la formazione femminile

Pubblicato:13-08-2024 19:29
Ultimo aggiornamento:13-08-2024 19:30

cristina castagna center
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MILANO – Sviluppare l’alpinismo in Pakistan, offrire nuove prospettive di crescita economica per le future generazioni, incoraggiare la figura femminile: è stato inaugurato nel solco della cooperazione internazionale Italia-Pakistan, il 10 agosto, il Cristina Castagna Center. È una struttura, situata a Ghotolti Ishkoman, nel Gilgit-Baltistan, distretto di Ghizer (Pakistan), per ospitalità turistica e corsi di alpinismo, nell’ambito della formazione sulle tecniche di montagna, realizzata da Montagna e Solidarietà Aps con il contributo del Club Alpino Italiano. L’obiettivo, segnala il Cai, è generare un impatto socio-economico per le popolazioni locali e promuovere, attraverso corsi di formazione, l’avvicinamento delle popolazioni locali alle attività professionali legate all’alpinismo. È una delle iniziative che fanno parte del progetto K2-70 del Club Alpino Italiano, dedicato alla celebrazione del 70esimo della prima salita del 1954.

L’inaugurazione si è tenuta con diverse autorità italiane e pakistane e del presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani. All’evento hanno partecipato 50 italiani, fra turisti, trekkers, alpinisti, associati e referenti delle associazioni nazionali, altrettanti scalatori, appassionati e operatori di montagna pakistani e una folla di persone della vallata. È stato “un momento alto della solidarietà tra Italia e Pakistan, utile anche a rafforzare la relazione internazionale dei due paesi”, rimarca il Cai. “Un’acchiappasogni”: amava definirsi così Castagna, la prima donna italiana a toccare la cima del Makalu, 8.473 metri. Era una giovane infermiera che, appena poteva, partiva per l’Himalaya inseguendo la sua grande passione, quella per l’alpinismo, che l’ha vista scalare lo Shisha Pangma, il Gasherbrum II, il Dhaulagiri, il Makalu, e infine il Broad Peak, dove è scomparsa per una caduta fatale.

È quindi dedicato a lei e a tutte le donne che amano la montagna il Cristina Castagna Center, progetto concepito per lo sviluppo economico della vallata con servizi anche per la comunità locale, per avviare dei corsi di alpinismo per la formazione sulle tecniche di montagna rivolti a neofiti, appassionati, esperti e operatori del settore. Il turismo di montagna, sia internazionale sia nazionale, sulle vallate e sulle catene montuose pakistane, intanto sta conoscendo un considerevole sviluppo: per questo una scuola di alpinismo appare strategica per poter formare e accompagnare le persone in sicurezza nei luoghi di avventura, e sinergica allo sviluppo del turismo stesso, puntando anche a un approccio ecosostenibile. “L’idea del Cristina Castagna Center- spiega Tarcisio Bellò, presidente Montagne e Solidarietà Aps- fu proposta nell’agosto 2009, durante l’inaugurazione dell’acquedotto costruito nel villaggio di Ghotolti in valle Ishkoman, da parte Azraf Aman, il primo scalatore pakistano a scalare il K2 nel 1977”. Nel 2013, aggiunge Bellò, “vari capifamiglia di Ghotolti offrirono la terra e presso il magistrato locale di Chatorkand fu regolarmente registrata sia la donazione del terreno di Shukrat Baig che l’accordo per la costruzione del Cristina Castagna Center da parte del Comitato Locale insieme alle associazioni italiane come Montagne e Solidarietà e Club Alpino Italiano. In Italia un gruppo di ingegneri, guidati dall’architetto Francesco Baggio ha elaborato i disegni strutturali e anche lo sviluppo futuro”. Il progetto, coinvolgendo un intero villaggio e anche la vallata spesso in forma volontaria, nel tempo ha fatto maturare la consapevolezza della sua importanza. Così tre ingegneri pakistani, Shahbaz Khan, Basharat Jan e Rani Habib, riuniti nel gruppo Project Executin Team Pet, seguiranno l’opera in forma volontaria.


Dal 2018 a oggi sono proseguiti i lavori secondo la disponibilità dei fondi raccolti in Italia tra associati, appassionati di montagna, sezioni Cai, Lions Club e altri gruppi, realizzando: fosse settiche, pilastri, muri perimetrali, architravi, copertura, muri divisori interni e isolamenti. Negli ultimi mesi sono stati realizzati infissi, impianti, completato il muro perimetrale e gli esterni con il contributo della sede centrale Cai. “Il Cristina Castagna Center è stato realizzato nel segno di una fraterna collaborazione fra persone appassionate di montagna di due paesi, Pakistan e Italia, non così lontani, non così diversi. Quest’anno ricorrono i 70 anni dalla storica conquista del K2, nota sia tra le vallate del Pakistan che nel mondo come “la montagna degli italiani”. Nell’occasione della celebrazione della storica impresa alpinistica italiana sarà quindi possibile promuovere questa e altre iniziative di gratitudine verso questo grande paese asiatico. Un piccolo grande intervento solidale internazionale, particolarmente interessante per il fatto che si realizza grazie a una straordinaria cordata tra alpinisti italiani e popolazione locale di montagna. Come scrisse il grande poeta pakistano Muhammad Iqbal potrebbe essere “una piccola ma importante goccia” con la prospettiva per i giovani pakistani di un futuro migliore nel proprio paese”, conclude Bellò.

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