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Malagò, volata per il quarto mandato: “Da Abodi non me lo sarei mai aspettato”

"Vorrei restare fino a Taranto e Milano-Cortina, che non sono figlie dello spirito santo, ma merito dell'attività di lobbing. Mi sono esposto come non mai"

Pubblicato:13-08-2024 08:16
Ultimo aggiornamento:13-08-2024 12:23

Malagò
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ROMA – “Mi sono tanto divertito”, dice Giovanni Malagò. Ma ora il presidente del Coni è impegnato nella sua gara: il quarto mandato. E’ una maratona. Con un avversario in più, che non si aspettava: il ministro dello Sport Abodi. La legge impedirebbe a Malagò di restare al vertice del Coni. Ma lui fa catenaccio e contropiede. Difende la posizione e riparte, intervistato dal Corriere dello Sport, forte del dividendo dei grandi Giochi azzurri a Parigi.

“Vorrei dare seguito al lavoro di questi anni – dice – si chiama spirito di servizio, il desiderio personale è quello di completare il percorso arrivando fino ai Giochi del Mediterraneo e alle Olimpiadi del 2026, eventi per i quali mi sono esposto come non mai, cosa che mi viene internazionalmente riconosciuta. Milano-Cortina e Taranto sono frutto dell’attività di lobbing con i miei colleghi. Nel nostro mondo per ottenere qualcosa è necessario il confronto continuo con le federazioni internazionali e col Cio, bisogna convincerli con i dossier, con la credibilità. Io ho cercato di dimostrare, riuscendoci, che il nostro Paese era migliore degli antagonisti. Taranto e Milano-Cortina non sono figlie dello spirito santo, ma di chi ha persuaso il Cio che l’Italia poteva offrire garanzie superiori alla Grecia, relativamente ai Giochi del Mediterraneo. Ci ho messo sempre la faccia”.

Però Abodi… “Da Andrea non me lo sarei mai aspettato. Almeno venti atleti mi hanno chiesto se era vero che li stavo lasciando. Sono peraltro pochi gli esponenti della politica con i quali non ho buoni rapporti personali, qualcuno che non mi ama c’è, ma non ho pensato che vincendo 25 medaglie, e non 40, sarebbe stato diverso, un dramma personale. Certo, il fatto di essere a capo di un movimento che è il quarto per indice di competitività nel mondo dopo Stati Uniti, Cina e Germania e che ha appena disputato 79 finali olimpiche, qualcosa dovrà pure contare… Attenzione”. “Anche con le federazioni antipatizzanti la collaborazione è stata totale e ne sono orgoglioso”.


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