ROMA – Pochi giorni fa le missioni Solar Orbiter e Bepi Colombo hanno compiuto un sorvolo ravvicinato, chiamato fly-by, del pianeta Venere. Il motivo? Assicurarsi una ‘spinta’ gravitazionale che le aiuti a raggiungere le loro destinazioni, rispettivamente Sole e Mercurio.
Il passaggio è stato effettuato dalla sonda Solar Orbiter, della Nasa, a 7995 chilometri di distanza, mentre Bepi Colombo, nata in casa dell’Esa, ad appena 552 chilometri. I due sorvoli sono avvenuti a 33 ore di distanza l’uno dall’altro, il 9 e 10 agosto.
Su Bepi Colombo vola uno strumento italiano, Isa (Italian Spring Accelerometer) che ha registrato le accelerazioni misurate dalla sonda, le quali, poi, sono state tradotte in frequenze per essere rese udibili dall’orecchio umano. Ecco il risultato:
I suoni sono la somma degli effetti della gravità sulla struttura di Bepi Colombo, della risposta della sonda stessa ai rapidi sbalzi termici e della reazione per compensare questi effetti.
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Bepi Colombo effettuerà sorvoli ravvicinati sul pianeta di destinazione, Mercurio, sei volte. La prima nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, nell’orbita del pianeta entrerà nel 2025. Solar Orbiter, invece, si avvicinerà al Sole il 27 novembre, prima di beneficiare di un ulteriore effetto fionda da Venere, che modificherà la sua inclinazione per permettere alla sonda di guardare i poli del Sole.
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