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La metà del mare italiano è inquinato. Goletta Verde di Legambiente lancia SOS

Bilancio critico per la Goletta Verde di Legambiente, rientrata in porto ieri da un viaggio iniziato il 22 giugno dalla Liguria e terminato in Friuli Venezia Giulia

Pubblicato:13-08-2018 13:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:27

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ROMA – La metà del mare italiano è inquinato o fortemente inquinato. Bilancio critico per la Goletta Verde di Legambiente, rientrata in porto ieri da un viaggio iniziato il 22 giugno dalla Liguria e terminato in Friuli Venezia Giulia. Solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere italiane, infatti, è risultato entro i limiti di legge. Il restante 48% è invece ‘fortemente inquinato’ (39%) e ‘inquinato’ (9%) e la causa di questi risultati è sicuramente da attribuire alla mala depurazione ‘di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese e per la quale l’Unione europea ci ha presentato un conto salatissimo. Sulla depurazione- spiega Legambiente- l’Italia è oggetto di due condanne e di una terza procedura d’infrazione, che riguardano complessivamente 909 agglomerati urbani, di cui il 25% in Sicilia (231 agglomerati), 143 in Calabria (16%), e 122 in Campania (13%)’. La storica campagna estiva di Legambiente è stata realizzata quest’anno grazie al sostegno di Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio, e con la media partnership di La Nuova Ecologia e rinnovabili.it.

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Il bilancio dei suoi quasi due mesi di viaggio – dedicato a monitorare la qualità delle acque marine, denunciare le illegalità ambientali, le trivellazioni di petrolio, il problema dei rifiuti in maree a chiedere un’accoglienza dignitosa e canali di accesso legali per le persone che scappano dalla disperazione – è stato presentato questa mattina a Roma da Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, Serena Carpentieri, vicedirettrice e Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico dell’associazione ambientalista. All’incontro è intervenuto Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali Novamont e Roccandrea Iascone di Ricrea.

La mala depurazione è un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza

“La grande opera pubblica di cui non si parla mai nel nostro Paese è il completamento della rete fognaria e di depurazione delle acque reflue- ha dichiarato il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti- La mala depurazione è, infatti, un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza visto che siamo anche stati condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola”.


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