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ROMA – Aloni gialli, riflessi marroni e perfino verdi: a lanciare l’allarme per il marmo (che era) bianco del Taj Mahal, mausoleo seicentesco da 70mila visitatori al giorno, e’ la Corte suprema dell’India.
I giudici, riferisce la stampa locale, non se la sono presa solo con l’inquinamento industriale e gli escrementi di sciami di insetti del fiume Yamuna ma anche con il governo federale.
L’accusa e’ di essersene andato in “letargo” a fronte di un’emergenza locale e nazionale, certificata poche settimane fa dall’Organizzazione mondiale della sanita’: New Delhi, dati sul Pm10 alla mano, e’ la citta’ piu’ inquinata al mondo.
Sul Taj Mahal, patrimonio dell’Unesco nella citta’ di Agra, la Corte era stata chiamata a esprimersi dopo una petizione popolare. A sua difesa il governo federale aveva riferito di aver fatto chiudere le fabbriche piu’ inquinanti e istituito un comitato ad hoc per definire un piano di tutela.
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