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Euro, Tria: “Non considero ‘cigno nero’ sennò non uscirei di casa”

"Rapporto ottimo con Commissione Ue"

Pubblicato:13-07-2018 11:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:22

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ROMA –  Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria valuta il ‘cigno nero’, cioè il caso l’Italia esca in maniera negativa e imprevista dall’euro, come il suo collega agli Affari europei Paolo Savona? “Non valuto, non considero cigni neri- risponde da Bruxelles l’interessato- sennò non poteri più uscire di casa perche mi potrebbe cadere una tegola in testa e morire. Invece sono coraggioso ed esco tutte le mattine”.

“I MIEI RAPPORTI CON LA COMMISSIONE SONO OTTIMI”

Per quel che riguarda i rapporti della Commissione europea con questo governo, “io conosco i miei rapporti con la Commissione e sono ottimi. Ovviamente io non esaurisco i rapporti del governo con la Commissione ma rappresento una parte non trascurabile della discussione con la Commissione”. Giovanni Tria, ministro dell’Economia e delle Finanze, lo dice da Bruxelles dove si trova per l’Ecofin.

“SU CONTI PUBBLICI NON CI SARA’ UNA MANOVRA CORRETTIVA”

Per il 2018 “non cambiano i nostri obiettivi, si vedrà a consuntivo”. Insomma, “non ci sarà una manovra correttiva“, l’attuale “riteniamo che sia sufficiente per raggiungere gli obiettivi”.


“NON DISCUTIAMO CALO DEBITO MA SUOI TEMPI E MODI”

“Il profilo di discesa del debito non sarà in discussione, discuteremo sui tempi, sul profilo dell’aggiustamento strutturale, ma il centro della manovra è ribaltare la tendenza che fino ad oggi è stata quella di aumentare sempre la quota di spesa corrente nella spesa totale a scapito della spesa per investimenti”. Giovanni Tria, ministro dell’Economia e delle Finanze, lo dice da Bruxelles dove si trova per l’Ecofin. “Non ci sarà nessuna inversione di tendenza per quanto riguarda l’aggiustamento strutturale”, precisa, anche se “è probabile che dovremo rivedere i tempi, in relazione anche al rallentamento dell’economia europea”, il cui andamento l’Italia di solito segue.

“SU CONTI PUBBLICI VERO AGGIUSTAMENTO E’ AUMENTARE INVESTIMENTI”

“L’obiettivo di far crescere la quota di investimenti pubblici rispetto alla spesa corrente, quindi limitare fortemente la spesa corrente per ampliare il piu possibile gli investimenti, quello è il centro della manovra di politica di bilancio”. Giovanni Tria, ministro dell’Economia e delle Finanze, lo dice da Bruxelles dove si trova per l’Ecofin. “In passato è stato concesso molto all’Italia per aumentare gli investimenti- dice Tria- ma poi gli investimenti si sono sempre ridotti, nonostante che la flessibilità ottenuta dichiarando che sarebbe stata utilizzata per aumentare gli investimenti”. Per il titolare del Mef “lì è il centro della questione, non tanto se c’è uno 0,1-0,2-0,3% in più nel percorso di aggiustamento, perché questo sarebbe un vero aggiustamento strutturale dell’economia italiana e quindi anche un aggiustamento strutturale del bilancio italiano”.

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