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Sospeso concorso per infermieri, la rabbia dei candidati

Esasperati, si sono ritrovati fuori dall'Ergife per cercare di studiare la situazione, bloccati praticamente a due ore dall'ingresso in aula per il test scritto

Pubblicato:13-07-2017 15:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:31

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ROMA   – E’ stato sospeso lo svolgimento della prova scritta, previsto per oggi alle 16 all’hotel Ergife di Roma, del concorso per 40 posti da collaboratore professionale sanitario infermiere all’interno del policlinico Umberto I. La decisione è stata presa dal Consiglio di Stato con sentenza pubblicata proprio oggi, a poche ore dall’esame che ha riunito nella Capitale gli oltre 1.700 ammessi e aventi diritto a svolgere le prove selettive.

I candidati si sono comunque trovati fuori dalla sede di esame, dando sfogo anche sui social alla loro incredulità e alla rabbia per la tardiva comunicazione.

La terza sezione del Consiglio di Stato si è  espressa sulla sentenza breve del Tar, pubblicata il 28 giugno scorso, con cui aveva accolto le istanze del Policlinico dichiarando l’inammissibilità dei ricorsi presentati da alcuni candidati esclusi dal concorso e già una volta costringendo al rinvio della prova originariamente prevista per lo scorso 14 aprile.


Lo stesso direttore generale dell’Umberto I, Domenico Alessio, aveva commentato il pronunciamento sottolineando “la piena legittimità delle procedure” del Policlinico.

In particolare, secondo il Consiglio di Stato, “le argomentazioni del Tar meritano un approfondito esame ulteriore, in contraddittorio tra le parti, giacché in questo caso tutti i soggetti che hanno sottoscritto il ricorso collettivo censurano sotto identici profili il meccanismo di preselezione e tutti attendono il medesimo risultato positivo, cioè l’annullamento della prova selettiva in cui non hanno conseguito il risultato minimo utile per l’ammissione alla prova scritta”.

Gli amministrativi, inoltre, ritengono “non tanto pregiudizievole per l’Azienda appellata un brevissimo differimento delle prove scritte, a fronte della sicura condizione di ‘periculum in mora’ degli appellanti che, over ritenessero apprezzamento positivo delle loro censure, vedrebbero definitivamente precluso l’accesso alla prova scritta, il che poi – con pregiudizio per l’Azienda – imporrebbe una nuova prova scritta per gli esclusi, ovvero una sessione straordinaria di recupero”.

E ancora. “Dal bilanciamento di contrapposti interessi emerge la necessità che l’istanza cautelare sia accolta, con il rinvio della prova scritta a data non anteriore a quella in cui avrà luogo la discussione collegiale in Camera di Consiglio”, fissata il prossimo 27 luglio.

Biosgnerà attendere quella data, dunque, per sapere quando i circa 1.700 candidati potranno partecipare alla prova scritta. Nel frattempo, esasperati e arrabbiati, si sono ritrovati fuori dall’Ergife per cercare di studiare la situazione, bloccati praticamente a due ore dall’ingresso in aula per il test scritto, con conseguenti inutili spese economiche affrontate tra alloggi e mezzi di trasporto.

Più di un candidato, infatti, si è sfogato sui social ipotizzando “un rimborso delle spese sostenute nel caso venga respinto” definitivamente il ricorso degli esclusi dal concorso.

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IPASVI: SECONDO RINVIO INACCETTABILE

“E’ veramente da sentirsi male, mi creda, non si può accettare. Oltre il danno, poi, anche la beffa: è la seconda volta che si rinvia la prova scritta”. Commenta così la presidente del Collegio Ipasvi Roma, Lia Pulimeno, interpellata dall’agenzia Dire sulla sospensione dello svolgimento della prova scritta del concorso per 40 posti da collaboratore professionale sanitario infermiere all’interno del policlinico Umberto I, previsto per oggi alle 16 all’Hotel Ergife di Roma.

“Ma non è tanto questo- prosegue Pulimeno- dobbiamo anche pensare che il rinvio avviene esattamente a tre ore dall’inizio della prova scritta, quando la maggior parte dei colleghi giovani, mal pagati e trattati male, sono arrivati dall’estero dove risiedono per lavorare e guadagnare qualcosa. Si sono anche dovuti sobbarcare le spese di un viaggio aereo e quant’altro per venire a Roma a fare un concorso che non veniva indetto da 12 anni”.

La presidente del Collegio Ipasvi Roma racconta quindi che erano “già tutti all’Ergife quando è arrivata la decisione del Consiglio di Stato- puntualizza- che con molta leggerezza al suo interno dice che ‘tutto sommato’ si tratta soltanto di rimandarlo di qualche giorno e che questo non inficia su niente per quanto riguarda sia l’azienda Policlinico sia i partecipanti”.

Ma come l’hanno presa i partecipanti? “Non succede tutti i giorni che un concorso si sospenda in questo modo e con queste modalità- risponde Pulimeno- per questo si sentono parecchio presi in giro. Io ora sto andando all’Ergife perché chiaramente c’è una massa di colleghi, che erano tutti lì per il concorso, che ora stanno manifestando. Si sono visti piovere addosso questa sospensione mentre stavano facendo i controlli dei documenti per entrare: c’è gente che si sta sentendo male, c’è gente disperata, c’è di tutto e di più”.

Quanto ai ricorrenti, infine, la presidente del Collegio Ipasvi Roma commenta: “Non entro in merito sul fatto se abbiano torto o ragione perché non ho nessuna legittimità a farlo. Loro hanno fatto ricorso al Tar, che gli ha dato torto, per cui il Policlinico ha ripreso tutta la calendarizzazione per concludere il concorso che iniziava appunto oggi con la prova scritta; subito a seguire ci sarebbe stata la prova pratica e quella orale, mentre entro fine luglio si sarebbe concluso, quindi anche in pochi giorni. Oggi a circa tre ore dalla prova scritta- conclude infine- il Consiglio di Stato ha sospeso il concorso in attesa che ci sia la decisione il 27 di luglio. Questo è quanto”.

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