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ROMA – Le sparizioni forzate sono utilizzate in Egitto come strumento per reprimere il dissenso: la denuncia è’ contenuta in un rapporto diffuso oggi da Amnesty International, intitolato ‘Officially you do not exist‘.
Secondo l’ong con sede a Londra, da quando nel marzo 2015 Magdy Abdul Ghaffar è divenuto ministero dell’Interno, centinaia di persone, anche minorenni, sono state vittima di sparizioni forzate e torture da parte delle forze dell’ordine. Studenti, attivisti politici e manifestanti sarebbero stati incarcerati per mesi, bendati e ammanettati, senza che le loro famiglie sapessero nulla. Nel rapporto è citato il caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso dopo essere stato fermato al Cairo.
di Vincenzo Giardina, giornalista
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