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Comunali, a Verona sorpresa Tommasi: “Siamo vicini, va dato l’ultimo colpo d’ala”

Pubblicato:13-06-2022 19:36
Ultimo aggiornamento:13-06-2022 20:47

damiano_tommasi
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VERONA – “Ci siamo vicini, va dato l’ultimo colpo d’ala”. Damiano Tommasi, la sorpresa del voto delle comunali, è a un passo dal diventare sindaco di Verona per il centrosinistra e ammette che il suo risultato è andato “oltre le aspettative”. Ha vinto il primo tempo, intanto, gli fanno notare i cronisti in diretta su La7. Ora c’è il ballottaggio, “Diciamo che siamo al riscaldamento perché, se vogliamo amministrare la città, i tempi sono su un piano più lungo”, risponde.

Ma ci crede, eccome: “La città ha dimostrato di voler cambiare e di voler girare pagina e noi siamo qui per questo”. Il suo exploit arriva perché, dice, ci sono stati 15 anni di amministrazione che “lentamente hanno portato la città a fermarsi” e ora c’è voglia “di riscatto, di qualcosa di nuovo” e arriva da quella sua coalizione larga che “non ha parlato di destra e sinistra” agli elettori, ma “di città e di futuro”. E ora “speriamo” che l’exploit possa “concretizzarsi tra 15 giorni”.

E allora, immancabile la domanda sui voti di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, terzo nella corsa alla fascia tricolore e con un passato nella Lega: c’è margine per un accordo? Tommasi risponde citando “i valori” che “fin dall’inizio hanno tenuto insieme la sua coalizione”: quello è il paletto che fa il discrimine. “Guardiamo ai nostri valori più che a quelli di Tosi“.


E del resto, nota l’ex calciatore, i voti presi dalle liste civiche che sostengono la sua candidatura “la dicono lunga su cosa pensano i veronesi di destra e sinistra”. Insomma, avanti tenendo la barra dritta sul progetto che fin qui ha pagato. Tommasi è certo che “nei prossimi 15 giorni convinceremo chi è scettico che Verona può diventare -a proposito di valori- una città accogliente, aperta, protagonista a livello nazionale e internazionale”. E se Tommasi diventasse sindaco di Verona quale sarà il suo primo atto da primo cittadino? “Vorrei parlare alla squadra, a quanti compongono la macchina comunale. E, soprattutto, dare un chiaro segnale sulla parità di genere, di cui Verona ha bisogno”, risponde. 

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