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La missione Minerva entra nel vivo con gli esperimenti italiani

Oltre a questi tre esperimenti italiani già presenti sulla Stazione spaziale internazionale se ne aggiungono altri tre: Prometeo, Ovospace e Evoos

Pubblicato:13-06-2022 14:11
Ultimo aggiornamento:13-06-2022 14:30

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ROMA – Ferve l’attività scientifica a bordo della Iss, la Stazione Spaziale Internazionale. L’astronauta dell’Agenzia spaziale europea Samantha Cristoforetti, nell’ambito della missione Minerva, prosegue in questi giorni gli esperimenti selezionati dall’Agenzia Spaziale Italiana, LIDAL, NutrISS e Acoustic Diagnostics.

Le attività sono state svolte sul rilevatore di ioni Lidal, Light Ion Detector, costruito a partire dallo strumento Altea di Asi, acronimo di Anomalous Long Term Effect in Astronauts, progettato per misurare la radiazione di particelle nell’ambiente spaziale e determinare come questa radiazione influisce sul sistema nervoso centrale dell’equipaggio. Lidal amplia e migliore le caratteristiche tecniche di Altea perché ci dice di che particelle si tratta e con che velocità colpisce l’organismo degli astronauti.

All’interno del laboratorio europeo Columbus della ISS Samantha Cristoforetti ha lavorato proprio su quella parte di dati in modo da fargli acquisire i flussi di radiazioni che attraversano la ISS lungo la direzione che collega il centro della Stazione con il centro della Terra.


Le operazioni di riposizionamento di Lidal, realizzato dall’Infn, sono state seguite in console dal team di Telespazio e Argotec, che supportano l’ASI per l’utilizzazione scientifica della ISS, dal team di Kayser Italia che ha realizzato l’apparato, e dal team scientifico del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata. Sempre in queste ore, Samantha Cristoforetti sta svolgendo delle attività legate ad un altro esperimento ASI presente già dal 2019 sulla ISS, NutrISS, ideato dall’Università degli studi di Trieste, che ha come obiettivo quello di mantenere un peso corporeo ideale evitando l’aumento del rapporto massa grassa / massa magra dovuto all’inattività da microgravità. Mentre Acoustic Diagnostics ha come obiettivo dell’esperimento, ideato dal dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata con il supporto di un team di Altec, Campus Biomedico, Università La Sapienza, Inail e Cnr, è quello di valutare gli eventuali danni all’apparato uditivo degli astronauti con il fine di sviluppare contromisure necessarie per future missioni di lunga durata.

Oltre a questi tre esperimenti italiani già presenti sulla Stazione spaziale internazionale se ne aggiungono altri tre: Prometeo, Ovospace e Evoos. Prometeo che ha l’obiettivo di indagare se la protezione antiossidante può ridurre lo stress ossidativo che colpisce il sistema nervoso centrale contribuendo a generare molte patologie gravi come il morbo di Chron e il Parkinson; oltre ad essere uno degli effetti più pericolosi del volo spaziale. Ovospace è il nome dell’esperimento che si prefigge l’obiettivo di determinare l’impatto della microgravità sull’apparato riproduttivo femminile.

Per riuscire a stabilire gli effetti verranno utilizzate delle colture di cellule ovariche bovine che saranno incubate a 37° per 72 ore in orbita prima di essere congelate e rispedite sulla Terra per essere analizzate. Evoo in Space indagherà sull’impatto della microgravità e delle condizioni di radiazioni sulle caratteristiche fisio-chimiche, nutrizionali e microbiologiche dell’olio extravergine d’oliva italiano in quanto alimento ricco di antiossidanti e con proprietà antinfiammatorie.

Il bagaglio scientifico nazionale della Cristoforetti comprende infine due esperimenti dell’Esa: Suture in space, dell’Università di Firenze, e Pasta del Cnr di Genova.
Suture in Space è l’esperimento frutto di un progetto di ricerca durato sette anni diretto da Monica Monici, del laboratorio congiunto ASAcampus, Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche, dell’ Università di Firenze, che prova a rispondere alla domanda: come si possono curare le ferite nello Spazio?

Mentre Pasta, acronimo di Particle stabilized emulsions, è lo studio coordinato da Cnr-Icmate e finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), con la partecipazione di partner accademici ed industriali da Europa, USA, Giappone e Russia. L’esperimento, della durata di circa 4 mesi, utilizzerà l’apparecchiatura Soft Matter Dynamics (SMD), sviluppata da Airbus su commissione di ESA, per studiare gli effetti di tensioattivi sui meccanismi responsabili della stabilizzazione delle emulsioni, sulla dinamica delle goccioline emulsionate e sulle loro dimensioni, sfruttando le condizioni semplificate imposte dall’assenza di peso a bordo della ISS.

Venerdì Samantha Cristoforetti ha avuto l’occasione di collegarsi con il Quirinale per aggiornare sullo sviluppo degli esperimenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dalla Terra erano collegati anche il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale con delega per l’aerospazio Vittorio Colao, il Direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher, e il Presidente dell’ASI, Giorgio Saccoccia.
“In questo periodo di grandi tensioni internazionali sulla Terra- ha detto il Presidente Mattarella alla Cristoforetti- la scelta dello spazio dimostra di essere più avanti. E la speranza è che lo spazio rimanga sempre, anche in futuro, immune dalle contrapposizioni tra potenze. Anche per questo sono molto importanti gli esperimenti che svolgete a bordo della Stazione spaziale internazionale”.

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