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Alla ‘Statale’ di Milano la scultura dedicata a Margherita Hack

La scultura in bronzo alta 270 cm è stata installata in occasione del centenario dalla nascita dell’astrofisica

Pubblicato:13-06-2022 13:56
Ultimo aggiornamento:13-06-2022 17:43

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MILANO – Inaugurata oggi in Largo Richini a Milano la scultura dedicata a Margherita Hack, la prima opera d’arte su suolo pubblico, a Milano e in Italia, dedicata a una donna scienziata. Il progetto è stato promosso da Fondazione Deloitte, in collaborazione con Casa degli Artisti e con il supporto del Comune di Milano – Ufficio Arte negli Spazi Pubblici. Alla cerimonia hanno partecipato Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura di Milano, Guido Borsani, Presidente di Fondazione Deloitte, Fabio Pompei, CEO Deloitte Italia, Elio Franzini, Rettore Università Statale Milano.

La scultura in bronzo alta 270 cm dal titolo “Sguardo fisico”, realizzata dall’artista bolognese Sissi, è stata installata in occasione del centenario dalla nascita dell’astrofisica. L’opera è stata donata al Comune di Milano da Fondazione Deloitte, che si farà carico della manutenzione ordinaria e straordinaria per gli anni a venire, e si inserisce nell’ambito dell’impegno di Deloitte per promuovere le materie STEM soprattutto tra le nuove generazioni e dalla volontà di tutte le parti coinvolte di ampliare il patrimonio artistico nazionale e urbano dando visibilità e riconoscimento alle donne che hanno contribuito alla storia e alla cultura della nostra Società.

“La scultura rappresenta un tributo ai meriti scientifici di Margherita Hack– commenta il Presidente di Fondazione Deloitte, Guido Borsani- ma soprattutto vuole offrire un modello positivo per le future generazioni. Si tratta di un progetto in cui Fondazione Deloitte crede fermamente e che si inserisce in un percorso iniziato due anni fa con l’istituzione dell’Osservatorio sulle materie STEM, nato con l’obiettivo di stimolare ragazze e ragazzi a intraprendere percorsi di studio in ambito tecnico-scientifico. Oggi, con la posa di quest’opera, speriamo di offrire ai giovani – e soprattutto alle ragazze – un modello a cui ispirarsi. Un modello che li spinga a essere curiosi, a studiare, a capire il mondo attraverso la scienza”.


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