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Ogni giorno fuori uno… riuscirà Capitan Salvini a rompere senza rompersi?

uesto fine settimana il ministro dell'Interno vola negli Stati Uniti: incontrerà due Mike, Pence e Pompeo

Pubblicato:13-06-2019 15:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:24

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ROMA – «Qui ogni giorno i magistrati ce ne prendono uno…», dice una fonte della Lega. Capitan Salvini, pur avendo stravinto fin qui tutte le elezioni, mai come adesso è sotto assedio. Tutti lo spingono a rompere col M5S, a mandare a casa «Conte, Tria e tutti i ‘lor signori’ di Bruxelles». Ma Salvini resta sul ‘no’, ha ancora bisogno di un po’ di tempo. Sull’orizzonte si stagliano nubi nere, che dentro la Lega spiegano così: «Pure Giorgetti è sotto botta con la vicenda Arata e con una pendenza in Lombardia, lui non ne può più, vuole andarsene, magari a fare il Commissario a Bruxelles… E sarebbe un grosso guaio per la Lega». Come mai? «Senza contare quello che deciderà l’Europa il 9 luglio – risponde la fonte della Lega – noi abbiamo perso Savona, Siri, Rixi, il 17 luglio, con la sentenza che è già scritta, sarà fuori anche il viceministro Garavaglia. A quel punto la Lega non avrà più nessuno all’economia. Una situazione ingestibile che, salvo un miracolo, creerà le condizioni per aprire la crisi di Governo». Ma a quel punto, almeno stando alle voci che girano dentro i palazzi della politica, sarà tardi per votare in autunno. Chi farà la manovra? Un governo tecnico, del Presidente? E chi avrà il coraggio di votarlo quando di lì a qualche mese si dovrà tornare alle urne? Vero che tra le altre forze politiche c’è una sorta di convenienza trasversale a tirare più a lungo possibile. Di Maio ha bisogno di un Pd ancora ‘renziano’, con il quale non si possono fare accordi e quindi… Renzi ha bisogno del nemico Di Maio perché se si torna a votare difficile ricandidare tutti i parlamentari che proprio lui aveva scelto… Non parliamo di Forza Italia, ancora in mezzo al guado e con Giovanni Toti che sta lavorando di pala per sotterrare il vecchio (partito). Ma a Salvini serve ancora un po’ di tempo: questo fine settimana vola negli Stati Uniti. Lunedì incontrerà i due Mike, il vicepresidente Pence e il Segretario di Stato Pompeo, pezzi da novanta dell’amministrazione Trump. Agli Usa fa comodo un’Europa debole… Chissà che proprio su questo non arrivi un accordo e la ‘patente’ di affidabilità necessaria per diventare premier in Italia. A quel punto le urne faranno paura a tutti ma non a Salvini.

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