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Famiglia, sottosegretario Zoccano: “Diritti per tutti”

"Attorno ai grandi temi della famiglia e della disabilità ci sono numerosi diritti che dobbiamo assolutamente aggiustare".

Pubblicato:13-06-2018 14:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15
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https://www.youtube.com/watch?v=uqc-vb-hazs&feature=youtu.be

ROMA – “Attorno ai grandi temi della famiglia e della disabilità ci sono numerosi diritti che dobbiamo assolutamente aggiustare. Tutto sarà fatto in squadra con tutto il governo, che condivide questo nuovo assetto del nuovo ministero, a cui dovranno essere trasferite numerose competenze”. Così Vincenzo Zoccano, neo sottosegretario alla Famiglia e Disabilità, interpellato dalla ‘Dire’ dopo il giuramento a Palazzo Chigi.

Zoccano sottolinea che “il cambiamento parte proprio dalla famiglia e dalle persone con disabilità, perché dove vive bene chi ha disabilità vivono bene tutti”.


Fondamentale per il lavoro del nuovo dicastero, guidato da Lorenzo Fontana, sarà il rapporto con le associazioni: “Oggi come non mai lo Stato ha bisogno dell’apporto e del supporto delle associazioni che troppo spesso si devono sostituire ai servizi pubblici. Quindi- osserva il sottosegretario- sarà fondamentale avere la collaborazione strettissima con tutto il mondo della disabilità”.

Per il capitolo famiglia Zoccano non distingue nuclei di serie A e di serie B: “La famiglia è la famiglia. Lo Stato deve prendersi cura dei diritti di tutti, quindi della famiglia tradizionale, poi ci sono i diritti di quelle persone che per ragionevoli e legittimi motivi si uniscono. Il loro diritto deve essere pari a quello degli altri”, sottolinea.

 BARBUTO (UIC): QUI LA SUA CASA

Oltre che una “novità accolta con gioia e piacere”, la nomina a sottosegretario di Vincenzo Zoccano, “al di là della persona e delle coloriture politiche” del Governo giallo-verde, “è una opportunità di enorme emancipazione per i ciechi e gli ipovedenti“. Così Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi e direttore dell’Istituto Cavazza di Milano, saluta l’incarico affidato a Zoccano (deleghe a famiglia e disabilità), che dell’Unione italiana ciechi è anche consigliere nazionale.

E con lui Barbuto si era sentito ieri, nell’imminenza della nomina, ed anche oggi: “Ho avvertito in lui un pizzico di emozione e tanta voglia di corrispondere” alle aspettative di chi ha pensato al suo nome; oggi, prima di prestare giuramento assieme agli altri sottosegretari, Zoccano si è recato alle sede dell’Unione ciechi “che è e resta la sua casa. Certo, ora dovrà essere imparziale e attento, ma noi gli seremo vicino“. Del resto, l’aspettativa nel mandato di Zoccano non manca.

Intanto, perchè può dimostrare ‘sul campo’ quanto chi soffre limitazioni della vista possa essere in grado di svolgere attività “come tutti gli altri cittadini. Io stesso quando ero consigliere comunale a Bologna (con Walter Vitali sindaco, ndr) ho cercato di testimoniare che non vedenti e ipovedenti hanno diritto e dignità a svolgere attività come tutti gli altri cittadini. La missione di Vincenzo- dice Barbuto- è ora di rappresentare al meglio le capacità che ipovendenti e non vedenti meritevoli possiedono e sanno esprimere”. Su questo piano c’è tanta “aspettativa e soddisfazione“.

Un ‘clima’ positivo che Barbuto percepisce anche altrove: “Oggi ero al direttivo delle federazione delle associazioni della disabilità e ho sentito un clima di euforia ed aspettativa. Certo Zoccano non può risolvere i problemi con la bacchetta magica, servirà pazienza e lo si dovrà lasciare lavorare”, ma la speranza che possa lasciare il segno c’è.

E questo nonostante le difficoltà date dal fatto, osserva Barbuto, che le competenze sulla disabilità oscillano tra ministero del Lavoro, della Sanità e dell’Istruzione, “bisognerà lavorare per una ‘sistemazione’ politica e normativa“.

Scendendo nel concreto, “io di petto non prenderei nessuna questione, ma cercherei prima di capire bene quel che si può fare”, a, ciò detto, per Barbuto c’è un primo terreno che Zoccano può mettere in cima alla sua agenda: “il provvedimento del ‘Dopo di noi’ è diventato legge sul finire dell’ultima legislatura ma non è finanziato. Oggi ero ad incontrare famiglie con persone con pluridisabilità che fanno sentire il loro grido di disperazione e di aiuto… Esprimono una richiesta e una necessità di attenzione. Vincenzo a quello dovrebbe lavorare e dedicarsi, a trovare il finanziamento per il ‘Dopo di noi’, per trovare le risorse che mancano e sono necessarie a garantire dignità a tante persone”, conclude Barbuto.

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