NEWS:

Bologna, 80 serate per l’Arena Puccini. Ma sabato ennesimo atto vandalico, è il quarto

oggi è stata presentata la nuova stagione dell'Arena, dal 20 giugno al 7 settembre

Pubblicato:13-06-2017 17:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Ennesimo atto vandalico ai danni dell’Arena Puccini, l’area che d’estate ospita il cinema all’aperto nel parco del Dopolavoro ferroviario di Bologna: sabato notte qualcuno ha dato fuoco alla recinzione. La stessa cosa era già accaduta nel 2015, nel 2016 e lo scorso febbraio. L’episodio è stato segnalato oggi durante la presentazione della nuova stagione dell’Arena, promossa da Fondazione Cineteca e Itc Movie: dal 20 giugno al 7 settembre “80 serate più una“, visto che domenica (18 maggio) ci sarà un evento speciale dedicato a Lucio Dalla. Il primo incendio “si poteva pensare fosse casuale” ma al quarto “l’origine dolosa” è chiara, afferma il direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli. “Sono in corso le indagini“, aggiunge Farinelli: si tratta di “piccoli atti per entità, ma di certo sconcerta la continuità e soprattutto il fatto che siano sempre piazzati in momenti in cui la città riflette sul futuro di quell’area”. Più diretto il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara: “Chi sa parli, perchè se c’è qualcuno che non vuole che il Comune si impossessi di quell’area per fare progetti sociali e culturali, deve essere isolato. La Bologna civile deve emarginare queste persone e le forze dell’ordine devono indagare per capire chi è che continuamente sviluppa questi atti vandalici che secondo noi sono un po’ intimidatori”.

I danni economici ammontano a “qualche migliaia di euro“, ma “la cosa che più preoccupa è l’intimidazione di un percorso che si deve concludere e cioè che quell’area diventi del Comune”, aggiunge Ara. Questi episodi “ci preoccupano”, sottolinea l’assessore alla Cultura, Bruna Gambarelli: i danni “non compromettono in alcun modo la riuscita della manifestazione”, ma si tratta di “segnali che vanno nella direzione opposta rispetto a quanto stiamo facendo noi” e dunque “è giusto stare all’erta”. Si tratta di un “luogo straordinario che abbiamo intenzione di valorizzare”, aggiunge Gambarelli, assicurando che “la presenza del Comune c’è ed è molto ferma”.

Oltre alle attività già insediate, altre sono in arrivo e questo sempre “nell’eterna attesa”, come dice Ara, che si attuino gli accordi che prevedono il passaggio della proprietà dalle Ferrovie all’amministrazione. “Stiamo lavorando per usare un’altra palazzina per attività creative, laboratoriali e musicali”, spiega Ara, coinvolgendo alcune associazioni che già lavorano nelle scuole della Bolognina insieme al Locomotiv. Ma il tema vero resta appunto il passaggio di proprietà, perchè “auspichiamo che gli affitti da usuraio che le Ferrovie chiedono al Dlf- dichiara Ara- in buona parte vengano trasferiti sulla cura di quel luogo”.


E c’è anche un tema sicurezza: “A volte fanno anche fatica ad entrare le forze dell’ordine, perchè è una zona ferroviaria e deve andarci la Polfer“, segnala il presidente. La vicenda “sta diventando una barzelletta“, afferma Claudio Mazzanti, capogruppo del Pd in Comune ed ex presidente del Navile. Gli ultimi passaggi riguardano il fatto che le Ferrovie, nelle more del passaggio di proprietà, hanno proposto un comodato d’uso gratuito temporaneo. Due mesi fa il Comune ha ricevuto una bozza di contratto, riferisce Mazzanti, ma il testo prevedeva che “per tutto quello che decidiamo sull’area avremmo sempre dovuto chiedere il permesso all’associazione nazionale dei Dlf“: cioè “ci danno il comodato di una cosa che sostanzialmente non gestiremmo noi”. Di conseguenza la bozza “l’abbiamo rigettata”, racconta Mazzanti, aggiungendo che pochi giorni fa c’è stato un nuovo incontro tra Comune e Ferrovie con il quale si è concordato che ora sarà Palazzo D’Accursio ad inviare una propria proposta di convenzione.

di Maurizio Papa, giornalista professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it