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Paraguay, ministro Leite: “Ci apriamo per crescere”

Il Paraguay: un Paese piccolo, uscito con fatica da 30 anni di dittatura, ma che oggi vuole aprirsi al mondo rilanciando la propria economia.

Pubblicato:13-06-2017 10:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

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MILANO – Il Paraguay: un Paese piccolo, uscito con fatica da 30 anni di dittatura, ma che oggi vuole aprirsi al mondo rilanciando la propria economia. E lo fa a partire da “due obiettivi molto importanti: la stabilità e la competitività”. Lo ha spiegato alla DIRE il ministro dell’Industria e del commercio, Gustavo Leite, intervenuto a Milano nel corso di un incontro organizzato dal network Lide Italia.

“Vogliamo aprire il Paraguay al mondo – spiega Leite – invitando le persone a visitarci, con la certezza che vengono a lavorare in un Paese serio, governato da regole chiare, e in cui si ottengono larghi profitti”.

L’America Latina è una regione dinamica, ma che ha risentito negli ultimi anni gli effetti del crollo del prezzo delle materie prime. Il Brasile su tutti ha attraversato due anni di recessione, da cui ha iniziato solo negli ultimi mesi a riprendersi: “Il Brasile è il motore dell’America latina – avverte Leite -. Fa da traino a tutti noi. Anche il Paraguay ne ha bisogno per la crescita. E’ il nostro principale partner commerciale, ed è stato il principale investitore negli ultimi cinque anni”.




Il bisogno di cercare nuovi partner commerciali ha spinto il ministro Leite a un tour europeo. Ma cosa rappresenta il Vecchio continente per il Paraguay? “L’Europa è la culla dello sviluppo industriale – risponde il ministro dell’Industria -. Ogni paese ha le sue caratteristiche ed è specializzato in qualche ambito. In Scandinavia ad esempio esiste un incredibile know-how nel settore del legname, in Italia in quello agroalimentare e della moda. Il Paraguay è un grande produttore di abbigliamento, ma il design è in Italia. Voi avete anche grandi imprese per le infrastrutture e nella metallurgia. Penso che oggi esistono tanti attori, ognuno possiede qualcosa e tutti quindi devono dialogare tra loro. Quindi l’Italia deve chiedersi cosa può offrire, e cosa potrebbe servirle per aumentare la propria competitività. Il Paraguay può rappresentare un partner utile”.

Asuncion considera suoi partner in Europa la Germania, l’Italia, la Spagna e tutti i Paesi del nord per via della produzione di legname e carta. Ma per aggiungerne di nuovi, sottolinea Leite, è importante che il Paese “continui a raccontare quello che sta facendo”. “Il Paraguay – evidenzia il ministro – è poco conosciuto. È chiaro che per un imprenditore italiano è più interessante investire negli Stati Uniti, in Canada o in altri grandi mercati, ed per questo che noi dobbiamo convincere gli imprenditori della redditività del nostro mercato, a dispetto delle sue dimensioni”.



Ma questo sviluppo economico come si concilia con la sostenibilità ambientale, che i cambiamenti climatici in atto ci impongono di non tralasciare? “In Paraguay ci sono tre ambiti che necessitano di innovazione tecnologica” risponde Leite. “La qualità dell’acqua, il suo riutilizzo, e l’eliminazione della biomasse derivanti dalla deforestazione. Su tali questioni stiamo lavorando sodo con i Paesi scandinavi, in particolare a un programma per affrontare il problema della biomassa, e poi stiamo lavorando a leggi che colpiscano chi ignora le regole, imponendo ad esempio delle multe”.

Lide Italia è un network che illustra agli impreditori italiani le opportunità di investimento nei mercati latinoamericani. Ogni mese organizza un incontro che mette al centro un determinato Paese. L’evento di Milano è stato il primo a cui hanno collaborato due unità internazionali, ovvero Lide Italia e Lide Paraguay. Tra le imprese partecipanti Boldrocchi, Fisia Italimpianti, Consorzio Italiano Biogas, Tuvia, Filmar, Isagro, Nuti Ivo, Tenova ed Enerray.

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