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Internazionali di Tennis, Sinner resta a terra e Tsitsipas vola: Roma resta “straniera”

I quarti restano un limite invalicabile per gli italiani, in una edizione "scarica" già al lunedì. Addio semifinale

Pubblicato:13-05-2022 17:24
Ultimo aggiornamento:13-05-2022 17:24

jannik sinner
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ROMA – Non sarà Jannik Sinner il nuovo re che Roma aspetta da quasi mezzo secolo. Perché il “dio” greco del tennis lo tiene ancorato, ancora una volta, alla sua gioventù, a quella insistente classifica da quasi-top 10, all’ambizione che resta tale: una possibilità. Non è l’Australia, è il Foro Italico, ma la lezione di Stefanos Tsitsipas sortisce lo stesso effetto: 7-6 6-2, con un’ora e spiccioli di gran partita e poi una discesa verso un destino condizionato anche da un fastidio all’anca dell’altoatesino. I quarti restano un limite invalicabile per gli italiani, in una edizione “scarica” già al lunedì, il derby con Fognini a il campo, e infine il “big” che fa muro: oltre non si va.

TSITSIPAS VINCE I PUNTI IMPORTANTI

L’anno scorso Lorenzo Sonego si era arrampicato fino alla semifinale, dopo aver battuto Dominic Thiem e Andrey Rublev. Un lampo. 33 vincenti e 18 errori per Tsitsipas, 28 vincenti e 24 errori per Sinner, dirà alla fine il “tabellino”. Ma i numeri scartano la percezione di una partita sempre troppo complicata da districare. Un match di Rubik, quasi: una volta l’ace, un’altra la palla corta, ma mai tutto in linea. Tsitsipas invece fa una cosa facile facile, per un campione: vince i punti importanti, senza scomporsi mai. Nemmeno quando sul match point uno spettatore si sente male sugli spalti. La scena è surreale: Sinner, visibilmente preoccupato, offre le sue bibite agli inservienti perché le portino su, il pubblico protesta ad oltranza per evitare che il gioco ricominci. Uno stallo di oltre 10 minuti nei quali il greco resta in temperatura, di ghiaccio. Alla ripresa batte, e chiude il conto. La dedica sulla telecamera è al limite del buon gusto: “red cross”, la Croce Rossa.


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Il primo set riassume il “vero” scontro, il secondo ne è un’appendice accaldata e stanca. Tsitsipas va 3-0 quasi a freddo, non fosse il Centrale un catino bollente. Sinner impiega un game di un quarto d’ora abbondante per entrare in partita ed è come se si liberasse. Prende posizione con un vincente a seguire una protesta un po’ infantile di Tsitsipas per le asperità del campo: il controbreak è cosa fatta. Una volée delle sue (giocata con timore) tiene Sinner in ambasce, sul 3-4, per un paio di scambi di troppo, ma è proprio in quel momento che interviene il servizio. Sigla il 4-4 con una smorzata, novità di repertorio. Aveva detto, Jannik, che contro Tsitsipas sarebbe rimasto “nel suo”. La confort zone tecnica.

FINITA LA SPERANZA ITALIANA

Evidentemente è “suo” anche il drop shot, adesso. Per dire della varietà di gioco: palla break sul 4-4 allo scadere esatta dell’ora, sprecata malissimo con un dritto a mezza rete. Sinner va sotto 5-4, si inerpica sul 5-5 pari col serve and volley. L’altro risponde alzando il livello. E più il Centrale si scatena coi cori più lui, affilato, accumula vantaggi. Sinner tiene il ritmo e il servizio fino al tiebreak. Resiste fino al 5 pari, poi il greco libera il braccio ed 7-6. Dopo il Medical Time Out Sinner brucia la speranza di rientrare nel match subendo un break nel terzo game, e si scioglie, fino al 6-2. Gli italiani non conquistano Roma, nemmeno quest’anno.

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