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Val d’Aosta, Barmasse: “Il piano salute è un libro dei sogni, manca personale”

Il duro quadro tracciato dall'assessore alla Sanità della Regione Valle d'Aosta davanti all'assemblea del Consorzio permanenti degli enti locali

Pubblicato:13-05-2022 16:51
Ultimo aggiornamento:13-05-2022 16:51
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AOSTA – “Il personale sanitario non esiste. La criticità è enorme e dobbiamo essere pragmatici: per aprire i servizi territoriali dobbiamo prima trovare il personale, ma in questo momento non c’è neanche il personale per l’ospedale“. A dirlo, davanti all’assemblea del Consorzio permanente degli enti locali, è l’assessore alla Sanità della Regione Valle d’Aosta Roberto Barmasse. Per l’assessore, il piano regionale per la Salute e il Benessere sociale 2022-2025- su cui l’assemblea del Cpel si è espressa con un parere di astensione- è un “libro dei sogni”, a causa della mancanze del personale, “problema comune a tutta Europa”, e delle risorse: “In questo momento la situazione è critica”, prosegue Barmasse, ma “avere un piano socio sanitario significa sapere qual è il percorso a cui tendiamo, poi ci vorranno uno, due o tre anni, questo non lo so, dipende dai politici e dalle risorse”.

Oltre alla creazione delle case e degli ospedali di comunità, il piano prevede anche la riduzione dei distretti sanitari valdostani, che passerebbero da quattro a due, e la creazione di un ente strumentale che, oltre a farsi carico delle attività amministrative e gestionali ora di competenza del dipartimento delle politiche sociali, avrà un ruolo di supporto nella gestione delle microcomunità valdostane, oggi in capo alle Unités des Communes. “Passare da quattro distretti a due non vuol dire ridurre le risorse o il servizio- precisa l’assessore Barmasse- ma è solamente una questione organizzativa per non avere più quattro direttori ma solamente due”.

“È la prima volta dal 2015 che abbiamo un documento di programmazione a 360 gradi”, sottolinea il presidente del Cpel Franco Manes. E, motivando il parere di astensione, evidenzia la necessità di “ulteriori approfondimenti non solo in chiave tecnico-politico, ma soprattutto sui servizi sanitari e sociali che interessano i nostri territori”. Per questo, “il piano ci porta ad interrogarci anche sul futuro degli enti locali della Valle d’Aosta: le nostre Unités e gli stessi comuni hanno ancora senso di esistere?”, conclude il presidente.


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