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Asili, da settembre a Firenze due nuovi centri integrati 0-6

FIRENZE - Da settembre a Firenze ci saranno

Pubblicato:13-05-2016 16:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:43

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FIRENZE – Da settembre a Firenze ci saranno due nuovi poli per l’infanzia. Si chiamano ‘centri educativi integrati sperimentali 0-6’ ed accoglieranno bambini e bambine da tre mesi a sei anni in un’unica struttura di un unico soggetto gestore pubblico o privato, in cui si svolgeranno, in modo integrato, le attività rivolte ai piccoli delle diverse fasce di età. Una novità che permetterà anche di garantire alle famiglie venti posti in più per il prossimo anno scolastico e 150 nel triennio. A presentarli, questa mattina, il vicesindaco e assessore all’Educazione Cristina Giachi, l’assessore regionale all’Istruzione Cristina Grieco e la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Alessandra Maggi. Uno dei centri è all’interno dell’Istituto di piazza Santissima Annunziata (‘La Girandola‘) l’altro in via Caboto (‘Il Trifoglio‘).

‘La Girandola’ si sviluppa su circa 400 metri quadrati in una porzione della sede dell’Istituto degli Innocenti dove sono già presenti altri servizi per l’infanzia (i tre nidi Trottola, Biglia, Birillo e una scuola comunale per l’infanzia). Il centro integrato 0-6 inizierà la propria attività il prossimo settembre con un primo gruppo di 20 bambini per poi andare progressivamente a regime e arrivare ad accogliere un massimo di 64. Il Centro Zerosei il Trifoglio (che nasce sulla base di una struttura già esistente dove erano presenti sia un nido, il ‘Piccolo Naviglio’, che una scuola dell’infanzia, l’Amendola) ne accoglierà complessivamente 95.


I più piccoli (dai 3 ai 36 mesi di età) saranno 45 divisi in tre sezioni: 12 nella sezione piccoli gialla (3-12 mesi), 15 nella medi arancione (13-24 mesi) e 18 nella sezione grandi blu (25-36 mesi). I bambini e le bambine più grandi, 50 in tutto, saranno divisi in due sezioni eterogenee per età: 25 nella sezione I verde (3/4/5 anni) e 25 nella sezione II rossa (3/4/5 anni). “L’aspetto più rilevante di tale sperimentazione- spiega Giachi- sta nel fatto di poter far svolgere attività in comune tra bambini e bambine in età 0-3 con quelli in età utile per la frequenza della scuola dell’infanzia“. Questo “è dirimente perché si possa parlare di una effettiva realizzazione di un Centro 0-6, non potendosi parlare di tale tipologia di servizio qualora si sia in presenza della mera ubicazione nella medesima struttura di un nido e di una scuola dell’infanzia”.

di Diego Giorgi, giornalista

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