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Sanità, a Torino i partner europei del progetto per l’infermiere di famiglia e comunità

TORINO - Si ritrovano venerdì a Torino (Centro Incontri della Regione,

Pubblicato:13-04-2016 15:37
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:33

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infermieri_sanitaTORINO – Si ritrovano venerdì a Torino (Centro Incontri della Regione, in corso Stati Uniti 23 a partire dalle ore 9.30) i partner che con la Regione Piemonte hanno dato vita al progetto europeo CoNSENSo, vinto a fine 2015 per sperimentare nel territorio del Cuneese la validità di una  nuova figura professionale che consenta agli anziani di vivere nella propria casa il più a lungo a possibile, aiutandoli nelle attività quotidiane, nell’assistenza alle terapie mediche e nel monitoraggio  dei principali indicatori di salute:  l’infermiere di comunità e di famiglia.
   La Regione Piemonte è capofila di questo progetto denominato CoNSENSo, acronimo di Community nurse supporting elderly in a changing society, che ha come partner istituzioni sanitarie di Francia, Slovenia ed Austria, oltre che la Regione Liguria ed alcune Asl piemontesi: venerdì mattina – dopo una due giorni in corso proprio nel territorio prescelto, ad Acceglio –  si troveranno a confronto per definire gli ambiti e le caratteristiche operative della sperimentazione.
Sul territorio scelto per la sperimentazione, inizialmente il Cuneese, tutti gli anziani over 65 anni residenti, con patologie o non autonomi ma anche in salute, vengono assegnati ad un infermiere di famiglia e comunità: il numero di anziani assegnati ad ogni singolo infermiere di famiglia e comunità verrà concordato in base alle caratteristiche del territorio (dispersione, isolamento, viabilità) e alle attività che si deciderà di effettuare.
A ciascun infermiere verranno assegnati non più di 500 anziani, di cui si occuperà a tempo pieno, con visite periodiche a domicilio, in base alle necessità dell’anziano.
L’infermiere effettuerà una valutazione complessiva dei bisogni di ogni singolo assistito, mediante una rilevazione standard, in collaborazione con il medico di famiglia e, se presenti, uno o più famigliari.

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