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ROMA – Tornerà a casa il piccolo S., il tredicenne che il Tribunale per i minorenni di Brescia aveva affidato ai Servizi sociali con una sentenza dello scorso novembre. Il ragazzo aveva ripetutamente espresso il desiderio di vivere con la madre, separata dall’ex marito, contro cui aveva sporto una denuncia per violenza sessuale finita in un patteggiamento. Per i giudici, però, “entrambi i genitori” riscontravano “fragilità” e così S. era stato collocato presso la nonna materna e affidato ai Servizi sociali.
Ora, lo stesso Tribunale torna sui suoi passi in quanto “l’atteggiamento (…) del minore (…) non assicura la possibilità di conseguire benefici da interventi così incisivi” e pertanto revoca l’affidamento ai Servizi sociali, disponendo il collocamento del minore presso la madre. Per quanto riguarda gli incontri con il padre, il Tribunale per i minorenni di Brescia dispone che possano avvenire “in modalità protetta (…) ove ciò corrisponda al superiore interesse e alla volontà del fanciullo”.
Una sentenza che i legali di mamma Claudia (nome di fantasia) hanno accolto con grande soddisfazione: “Siamo felici di aver portato un altro bambino a casa. Abbiamo apprezzato la condotta di un Tribunale che ha saputo rivisitare criticamente le decisioni precedenti assunte. Questo rafforza la credibilità della macchina della Giustizia”, hanno dichiarato gli avvocati Camilla Di Leo e Domenico Morace.
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