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L’Ucraina è il terzo Paese al mondo per import di armi

Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), tra il 2018 e il 2022 era al quattordicesimo posto

Pubblicato:13-03-2023 13:10
Ultimo aggiornamento:13-03-2023 17:21

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ROMA – L’Ucraina nel 2022 è risultato il terzo paese a livello mondiale per importazione di armamenti, insieme a Qatar e India. Lo riferisce lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), secondo cui tra il 2018 e il 2022 l’Ucraina era al quattordicesimo posto, quando nei primi cinque posti della classifica c’erano India, Arabia Saudita, Qatar, Australia e Cina. Pieter Wezeman, ricercatore del Sipri nel programma di trasferimento di armi, ha chiarito che molti dei sistemi d’arma che i Paesi occidentali non hanno voluto dare all’Ucraina sono stati venduti altrove, in particolare in Asia meridionale e Medio oriente.

IL NO DELLA NATO

“A causa delle preoccupazioni su come la fornitura di aerei da combattimento e missili a lungo raggio avrebbe potuto intensificare ulteriormente la guerra in Ucraina, gli stati della Nato hanno detto no alle richieste di armamenti presentate dal governo di Kiev nel 2022“. Nel paese intanto proseguono i combattimenti. Come riporta la testata Kyiv Independent, stamani è stato pesantemente bombardato il villaggio di Solonchaky, nella regione meridionale di Mykolaiv. Nell’offensiva hanno perso la vita tre persone, tra cui un bambino di sette anni, come riferiscono fonti di governo. Ferite altre due persone dopo che un missile ha colpito un edificio residenziale.

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PROSEGUONO I COMBATTIMENTI A BAKHMUT

Intensi combattimenti tra le forze di Kiev e l’esercito russo proseguono anche nella città orientale di Bakhmut. Nell’offensiva russa, volta a prendere il controllo di questa strategica città del Donbass, nelle ultime 24 ore avrebbero perso la vita 221 combattenti filo-russi, stando a un portavoce dell’esercito ucraino Serhiy Cherevatyi. Altri 300 risulterebbero feriti. Il ministero della Difesa russo sostiene invece che 210 soldati ucraini avrebbero perso la vita più in generale lungo la linea del fronte di Donetsk.

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