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L’inno di Mameli chiude le Paralimpiadi di Pechino, la fiaccola passa all’Italia

Allo stadio 'Nido d'uccello' la performance di Arisa sancisce il passaggio di consegne a Milano-Cortina

Pubblicato:13-03-2022 15:20
Ultimo aggiornamento:13-03-2022 15:31

oto pagliaricci cip, paralimpiadi
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Foto Pagliaricci/CIP

PECHINO – ‘Zai jian’, arrivederci Pechino. Ora tocca all’Italia. Con la consegna della bandiera paralimpica nelle mani del vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo e del sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina e l’alzabandiera del Tricolore sulle note dell’Inno di Mameli cantato da Arisa su arrangiamento di Dardust, sotto gli occhi del presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, si sono ufficialmente conclusi i Giochi paralimpici invernali di Pechino 2022.

La cerimonia di chiusura allo Stadio nazionale ‘Nido d’uccello’ della Capitale ha sancito il passaggio di consegne a Milano-Cortina 2026, con l’Italia che raccoglie il testimone dei tre Agitos dopo nove giorni di gare ed emozioni: gli Azzurri, rappresentati nella sfilata di oggi da Renè De Silvestro, tornano dalla loro spedizione con 7 medaglie – due in più di PyeongChang 2018 – e la consapevolezza di poter dire la loro nella XIV edizione della Paralimpiade invernale, che si giocherà in casa per la seconda volta nella storia dopo Torino 2006. Lo spegnimento della fiaccola a Pechino arriva al termine di una giornata di grandi soddisfazioni per il movimento paralimpico italiano, a coronamento dell’ottimo risultato sportivo ottenuto.


Con lo straordinario oro di Giacomo Bertagnolli e l’emozionante bronzo di Renè De Silvestro si chiude una grande Paralimpiade. Un’edizione che, dal punto di vista sportivo, ci ha regalato tante gioie e spunti interessanti per il futuro”, il commento del presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Il bilancio finale, ha sottolineato, “parla di due medaglie in più, un atleta in più sul podio e una posizione guadagnata nel medagliere rispetto a PyeongChang. Si tratta di un risultato molto importante, soprattutto in considerazione del livello tecnico e agonistico che abbiamo visto nelle competizioni e tenendo presente la partecipazione di tanti giovani, molti di loro esordienti, nella squadra azzurra”. Con le sette medaglie cinesi già in valigia, è già tempo di proiettarsi al 2026: “Queste Paralimpiadi ci consegnano tante certezze, tante conferme ma anche tante indicazioni su quello che c’è da fare per il futuro. Ci attende la grande sfida di Milano-Cortina, che vogliamo vivere da protagonisti. Abbiamo una squadra di giovanissimi, tanti poco più che ventenni, e recuperiamo anche una presenza femminile che mi auguro possa diventare sempre più consistente“, ha concluso Pancalli.

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