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In Vietnam è emergenza: troppi minori non vanno a scuola

Il 50% dei giovani che vive nelle zone rurali non ha accesso alle scuole superiori

Pubblicato:13-03-2016 16:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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vietnamROMA – Secondo l’ultimo rapporto diffuso dal Governo di Hanoi su istruzione e lavoro nelle fasce piu’ giovani della popolazione, con dati aggiornati al 2015, il 50% dei giovani che vive nelle zone rurali non ha accesso alle scuole superiori, mentre la disoccupazione della fascia fra i 15 e i 24 anni ha toccato il 50,3%, con il tasso piu’ alto nelle zone urbane piuttosto che nelle campagne.

La rilevanza di questi dati si fa ancor piu’ urgente se si considera che in Vietnam il 27% della popolazione – circa 25 milioni di persone – ha meno di 15 anni. Di questi, il 70% vive nelle aree rurali del Paese. Su un cosi’ grande numero di giovani, pero’, solo il 4,3% raggiunge la laurea universitaria, mentre piu’ del 10% dei ragazzi non completa le scuole elementari. Nelle aree montuose, negli altipiani centrali e sul delta del Mekong, come gia’ segnalato oltre il 50% dei giovani non ha accesso alla scuola superiore. Da piu’ parti della societa’ civile quindi si e’ sollevata da tempo la richiesta di una riforma del sistema educativo, e molto stanno facendo la Chiesa cattolica – che ha istituito scuole, corsi gratuiti, ostelli e borse di studio attraverso le diocesi sparse in tutto il paese – e anche l’iniziativa privata di intellettuali e imprenditori. Questi ultimi hanno sfruttato la riforma del 1987 che permette investimenti di fondazioni private, supplendo alla mancanza di permesso concesso alla Chiesa di fondare scuole che superino il livello dell’asilo e degli istituti pre-scolastici. Hanno pertanto potuto avviare scuole dal lievello elementare fino a quello universitario. Alle fonti cattoliche il rettore della DD. School di Ho Chi Minh City, Nguyen Van, ha spiegato che il modello della scuola privata “e’ gestito molto bene dai cattolici. Ogni anno abbiamo 10 facolta’ universitarie e organizziamo corsi per migliaia di studenti da tutte le provincie. Stiamo contribuendo con la Chiesa e la societa’ per costruire ‘persone nuove’ che siano un bene per tutti” ha concluso.


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