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Sinner: “Ora gli avversari mi conoscono, non hanno niente da perdere”

Il tennista: "Non ho ancora visto la mia famiglia, spero dopo Rotterdam"

Pubblicato:13-02-2024 12:03
Ultimo aggiornamento:13-02-2024 12:03

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ROMA – Jannik Sinner non è andato a Sanremo, ma nemmeno dalla sua famiglia. “No, non ho ancora potuto vedere la mia famiglia, spero di farlo dopo Rotterdam. Dopo aver vinto a Melbourne sono volato a Roma. Sono stato lì due giorni e mi sono preso solo due giorni liberi, tutto qui. Anche a Roma lavoravo in palestra per non perdere la condizione fisica, con l’obiettivo di arrivare ben preparato a Rotterdam”. Funziona così il campione degli Australian Open. In attesa di provare a scalare la classifica mondiale, ha rilasciato un’intervista al quotidiano argentino La Nacion, nella quale parla della sua forza mentale: “Quando avevo sei o sette anni mi arrabbiavo, sì, ma non così tanto. In generale ho sempre cercato di essere calmo. Sono così da anni. Ovviamente a volte mi arrabbio perché mi sento stanco, sono cose che possono succedere. Ma di solito controllo bene la testa, è qualcosa di cui mi sento abbastanza sicuro. Penso di aver fatto un salto in questo senso negli ultimi due anni, soprattutto nella scorsa stagione, per capirmi un po’ meglio. Alla fine, la mente è l’unica cosa che puoi controllare“.

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Gli avversari ora lo conoscono: “Sento che mi rispettano di più, ma allo stesso tempo ora è diverso perché mi conoscono molto meglio e sanno quali sono i miei punti deboli. Devo essere preparato e per questo mi alleno per reagire a questa situazione che è nuova, tutti sanno già come gioco. Prima ero poco conosciuto, ma ora tutti, o quasi, non avranno nulla da perdere contro di me ed è qualcosa di diverso rispetto al passato perché i miei avversari giocheranno con meno pressione“.


Sinner parla anche del rapporto con i suoi allenatori, Darren Cahill e Simone Vagnozzi: “Sono persone fantastiche, sono davvero gentili e siamo molto uniti. Da tutto quello che mi ha detto Darren mi è rimasta la frase ‘l’unica cosa che porterai con te quando finirà la tua carriera saranno le persone intorno a te’. Ne abbiamo parlato in Australia, ed è vero, perché le vittorie che ottieni sono situazioni momentanee, è il momento, è positivo se vinci e se perdi è negativo, ma è un momento. Avere la compagnia giusta per tutta la tua carriera è essenziale. È sapere che quando tutto sarà finito li chiamerai e loro saranno con te. Simone è più giovane e meno esperto, ma il feeling che ha con Darren è perfetto per me”.

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