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Tav, Ponti: “Analisi-costi benefici non è strumento perfetto”

ROMA - "E uno strumento perfetto? No, tutt'altro e posso parlare un'ora contro l'analisi costi-benefici. Ad esempio c'e' il problema se

Pubblicato:13-02-2019 09:07
Ultimo aggiornamento:13-02-2019 09:07
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ROMA – “E uno strumento perfetto? No, tutt’altro e posso parlare un’ora contro l’analisi costi-benefici. Ad esempio c’e’ il problema se il progetto e marginale oppure no; il saggio di sconto ecc. Ha molti difetti pero’ e’ quello assolutamente dominante, se uno ne trova uno piu’ diffuso o migliore prende il premio Nobel e ce lo viene a raccontare”. Lo dice il professore Marco Guido Ponti nel corso di una audizione in commissione Trasporti alla Camera, sull’analisi costi-benefici della Tav-Torino Lione.

Poi aggiunge: “E’ manipolabile? si certo, ad esempio sui parametri di ingresso. Ma altri metodi sono molto piu’ manipolabili e infatti non sono usati”.

PONTI: NON C’È STATO NESSUN ATTEGGIAMENTO IDEOLOGICO

“Non credo che ci sia stato nessun atteggiamento ideologico”, da parte del gruppo di analisi. Lo dice il professore Marco Guido Ponti nel corso di una audizione in commissione Trasporti alla Camera, sull’analisi costi-benefici della Tav-Torino Lione.


PONTI: NOI COME MEDICI, ABBIAMO DETTO CHE PAZIENTE AMMALATO

E’ stata sollevata “la questione della neutralita’ di questo gruppo di lavoro”. Si e’ detto che “molti di loro si sono espressi contro questo progetto. Tuttavia il motivo per cui molti di noi si sono espressi in quel modo e’ come quello di un medico che vede un quadro clinico di un paziente che si presenta con radiografie e analisi e lo vede come molto ammalato. Quel medico, se interrogato, risponde si’ e’ molto ammalato. Il mio giudizio tecnico è che quel quadro clinico e’ negativo. Erano i numeri che parlavano questo linguaggio e non sono cambiati negli anni”. 

PONTI: DECIDERE IN BASE CONTI AUMENTA TRASPARENZA E QUALITÀ DIBATTITO

“Occorre scegliere tra gli investimenti pubblici e questo non e ‘contestabile”, visto che sul tavolo ci sono 132 miliardi. “E’ chiaro che bisogna determinare priorità e scegliere e certo tocca alla politica” fare queste scelte. Per Ponti “e’ meglio fare i conti che non agire o decidere in base all’arbitrio del Principe. I conti migliorano il dibattito democratico”. E spiega che “l’obiettivo su cui la squadra di analisi è d’accordo, forse il piu’ importante per noi, e’ quello accennato prima. E cioe’ far avanzare nel paese l’accountability, la cultura di fare i conti prima di decidere. Di discutere in base ai conti, non assumendo” la posizione che “la politica non abbia piena autonomia, ma che non sia eticamente corretto non fare i conti”. Non che fare i conti sia infallibile, “ma per ragioni di trasparenza democratica penso sia un dovere politico,e lo sostiene anche l’ex ministro Delrio che migliori la qualita’ del dibattito democratico decidere sui conti”.

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