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Tg Riabilitazione, edizione del 13 febbraio 2019

https://www.youtube.com/watch?v=KrxFSTCrJcs&feature=youtu.be Protesi personalizzate dopo il tumore all’apparato scheletrico Oltre 1.000 nuove diagnosi di cancro ogni giorno per 373.300 casi l’anno in Italia.

Pubblicato:13-02-2019 13:08
Ultimo aggiornamento:13-02-2019 13:08
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Protesi personalizzate dopo il tumore all’apparato scheletrico

Oltre 1.000 nuove diagnosi di cancro ogni giorno per 373.300 casi l’anno in Italia. Numeri che spaventano. La ricerca però compie passi da gigante ed infatti oggi, in caso di tumori all’apparato scheletrico, sappiamo che tutti i segmenti osseo-muscolari sono asportabili. Inoltre, si può ricorrere a protesi modulari che possono essere adattate al singolo paziente. Per capire meglio di cosa si parla l’agenzia Dire ha ascoltato Carmine Zoccali, ortopedico oncologico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Ire) di Roma.


Aifi: pronti a scendere in piazza contro abusivismo

La questione dell’esercizio abusivo della professione e’ “un grossissimo problema che ci vede impegnati da sempre, anche a supporto delle autorità competenti, per mettere a posto una situazione molto pericolosa per la salute dei cittadini. In questi giorni stiamo cercando nelle sedi ministeriali di far sviluppare nel miglior modo possibile lo strano ‘condono’, inserito nella legge di Bilancio appena approvata”. Cosi’ il presidente dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, Mauro Tavarnelli. Il riferimento e’ ai commi 537-542 che prevedono una deroga per l’iscrizione agli Ordini per i professionisti sanitari senza titoli. Contro la norma salva-abusivi e’ sempre in piedi l’ipotesi di una protesta in piazza. “Insieme alle altre professioni sanitarie- prosegue- stiamo facendo tutto il possibile con il massimo senso di responsabilità istituzionale: speriamo di essere ascoltati e se ciò non dovesse accadere saremo pronti a farci riconoscere in tutti i modi possibili, anche con una manifestazione”.

Al Niguarda di Milano un centro per piccoli affetti da ipovisione

Nasce all’ospedale Niguarda di Milano un centro dedicato alla presa in carico dei bambini affetti da ipovisione. Grazie a un team multi-professionale di specialisti che comprende oculisti infantili, ortottisti, neuropsichiatri infantili, fisioterapisti e psicologi le diagnosi, le terapie e le riabilitazioni vengono strutturate sulle esigenze dei piccoli pazienti. Il centro di ipovisione ha come asse portante l’attività dell’Oculistica Pediatrica di Niguarda, primo reparto in Lombardia interamente dedicato ai disturbi visivi del bambino dal 1990. Qui ogni anno si effettuano circa 700 interventi chirurgici e più di 20.000 prestazioni ambulatoriali con una multidisciplinarietà che coinvolge tutte le specialità pediatriche presenti nel dipartimento materno-infantile. La collaborazione poi, come spiegano dal polo ospedaliero, valica i confini del Niguarda, per una integrazione con centri di riabilitazione visiva presenti sul territorio. Tutto questo per offrire un percorso assistenziale completo, in grado di incidere tempestivamente sulle potenzialità visive e sullo sviluppo globale del bambino.

Al Crt di Valdarno si parla di riabilitazione per pazienti aprassici

Un nuovo metodo di riabilitazione per le persone affette da aprassia è il tema al centro del convegno promosso dalla Clinica di riabilitazione Toscana all’ospedale del Valdarno. “L’aprassia – ricorda il dottor Mauro Mancuso, direttore sanitario e scientifico della Crt – è una condizione in cui, in conseguenza di patologie neurologiche acquisite come per esempio un ictus cerebrale, si manifestano difficoltà di utilizzo di oggetti comuni o incapacità nell’eseguire in maniera corretta movimenti volontari che veicolano significati comunicativi. In riabilitazione il metodo Smania “Tra i training riabilitativi sviluppati per migliorare la performance gestuale, questo metodo si è dimostrato efficace nel produrre miglioramenti significativi nella capacità di eseguire gesti transitivi ed intransitivi nei pazienti aprassici. Durante il corso, la parte teorica sarà integrata con esercitazioni pratiche su casi clinici per fornire ai partecipanti le modalità operative funzionali alla gestione di un complesso deficit neuropsicologico”.

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