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Nelle Marche un’equipe medica ad hoc per i rifugiati vittime di torture

L'obiettivo è tutelare chi è in condizioni di vulnerabilità e per far questo sono necessarie sinergie e competenze diverse

Pubblicato:13-02-2018 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:28
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ANCONA – La direzione generale Asur Marche (Azienda sanitaria regionale) ha istituito un’equipe specializzata e multidisciplinare di medici che forniranno assistenza sanitaria ed interventi di riabilitazione per chi ha lo status di rifugiato ed ha subito torture, stupri o altre forme di violenza. La determina, dello scorso 9 febbraio, recepisce le linee guida del ministero della Salute. A far parte del team uno specialista in psichiatria del dipartimento di Salute mentale di Senigallia, uno specialista in Medicina legale del distretto di Senigallia, uno specialista di Dermatologia con competenze in Vulnologia sempre del distretto di Senigallia.

Si tratta di una sperimentazione che durerà 12 mesi

“Ma questo è solo l’inizio di un intervento molto complesso, poiché sono tanti i punti previsti dalle linee guida del ministero- assicura il presidente della commissione regionale Sanità Fabrizio Volpini (Pd)-. L’obiettivo è tutelare chi è in condizioni di vulnerabilità e per far questo sono necessarie sinergie e competenze diverse. Ecco il perché dell’approccio multidisciplinare, con la possibilità di ricorrere ad ulteriori consulenze specialistiche, per garantire un’assistenza sanitaria adeguata a casi che presentano problemi particolari. Bene ha fatto l’Asur ad emanare questo protocollo in un momento così delicato perché le persone sono sempre persone al di là del loro paese di provenienza e del colore della loro pelle”.


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