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Bombardato centro medico nel Nord Ovest della Siria, sei morti

Era un presidio sanitario supportato da Medici Senza Frontiere e dedicato alle vaccinazioni

Pubblicato:13-02-2018 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:28
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ROMA – Nei giorni scorsi un centro sanitario supportato da Medici Senza Frontiere (Msf) a Mishmishan, nel governatorato di Idlib, nel nord-ovest della Siria, è stato colpito da un raid aereo. Il bombardamento, spiega l’ong in una nota, è avvenuto mentre l’equipe medica del centro era impegnata in alcuni villaggi limitrofi per seguire il programma di vaccinazioni. È solo per una coincidenza – si legge ancora – che la vita dei suoi componenti, oltre a quelle dei genitori e dei bambini che sarebbero stati in fila per le vaccinazioni, sono salve. L’attacco ha però portato alla morte di 6 persone che si trovavano nel centro, tutti pazienti o loro accompagnatori, e al ferimento di altre 17, tra cui 3 medici.
Quello di Mishmishan è solo l’ultimo di una serie di attacchi contro strutture mediche e ospedaliere in Siria. Dalla metà di dicembre scorso, gli intensi combattimenti in diverse aree del paese, sia con attacchi aerei che con bombardamenti di terra, stanno inoltre causando uno dei più grandi sfollamenti di persone dall’inizio della guerra. Le violenze sono in aumento e stanno mettendo a dura prova la popolazione con già alle spalle quasi sette anni di guerra.
“È triste e innegabile vedere come aree civili, in particolare strutture sanitarie, siano ancora sotto attacco nel nord-ovest della Siria e come questi attacchi, sempre costanti in questi sette anni di conflitto, stiano crescendo di intensità fino a raggiungere un preoccupante livello d’allarme” dichiara Omar Ahmed Abenza, capo dei programmi di Msf per la Siria nord-occidentale. “È un atto oltraggioso che non può essere tollerato. Una situazione già grave sta peggiorando. L’obbligo di evitare le aree e infrastrutture civili, come quelle mediche, è il primo passo per evitare una catastrofe”.
Nel centro sanitario di Mishmishan, Msf supportava in particolare le attività di vaccinazione, che solo nella seconda metà del 2017 hanno coinvolto più di 10mila bambini. “Questo servizio è ora in frantumi. L’area del centro sanitario dove si svolgevano le vaccinazioni è stata gravemente danneggiata. Sono stati colpiti lo stock di vaccini e i frigoriferi necessari per mantenerli al fresco”, aggiunge Omar Ahmed Abenza di Msf.

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