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Processo Open Arms, Conte scarica Salvini: “Non parlavamo di migranti”

Nuova udienza a Palermo, il leader della Lega è imputato per sequestro di persona. Sul banco dei testimoni, oltre all'ex premier, anche Di Maio e Lamorgese

Pubblicato:13-01-2023 17:06
Ultimo aggiornamento:15-01-2023 12:32
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ROMA – Nuova udienza a Palermo per il processo Open Arms, in cui l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini è imputato per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Il leader della Lega deve rispondere della sua decisione di negare un porto a 147 migranti che nell’estate 2019 vennero salvati dalla nave della ong spagnola e rimasero a bordo per 19 giorni prima che il procuratore del Tribunale di Agrigento salisse sull’imbarcazione e disponesse lo sbarco a Lampedusa. La prossima udienza del processo Open Arms si terrà il 24 marzo.

LE PAROLE DI CONTE AL PROCESSO OPEN ARMS

Tra i testimoni dell’udienza di oggi, l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’ex ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. “Non ci annoieremo”, aveva anticipato Salvini su Twitter prima dell’inizio del dibattimento nell’Aula bunker dell’Ucciardone di Palermo.

Il leader del M5S ha dichiarato in aula: “Non ricordo di aver avuto interlocuzioni con il ministro Salvini sul tema dei migranti. Eravamo nella fase della crisi di governo, visto il clima che si era instaurato escluderei a maggior ragione che ci siano state occasioni di dialogo”. E ha escluso di aver sentito parlare di terroristi tra i 147 a bordo.

Per Conte, Salvini era già in clima di campagna elettorale e “mirava a rappresentare un presidente del Consiglio debole sul fenomeno dei migranti mentre il ministro dell’Interno aveva una posizione forte, di rigore”. L’ex premier ha aggiunto: “Sollecitai il ministro Salvini a far sbarcare almeno i minori a bordo della Open Arms, quel tema andava risolto al di là di ogni cosa. Non mi pareva che la decisione di tenerli a bordo avesse alcun fondamento giuridico”.

Incalzato dalla difesa di Salvini, rappresentata da Giulia Bongiorno, Conte ha spiegato che “la soluzione ottimale sarebbe stato un riscontro immediato da parte dell’Unione europea, ma io non ho mai sostenuto che senza la redistribuzione dei migranti non si potesse procedere alla concessione di un porto sicuro”.

Il leader del Movimento 5 Stelle è stato criticato da Italia Viva per le sue dichiarazioni al processo Open Arms. Il presidente del partito dei renziani, Ettore Rosato, su Twitter ha postato una foto in cui Conte appare sorridente accanto a Salvini alla presentazione del decreto Sicurezza voluto dal leader della Lega.

LE DICHIARAZIONI DI LAMORGESE E DI MAIO

Sul banco dei testimoni sono intervenuti anche Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese. L’ex ministro e vicepremier nel governo Conte I ha dichiarato: “Tutto ciò che faceva Salvini era per il consenso. Noi non capivamo perché si rifiutasse di concedere un porto dato che c’erano Paesi europei disposti ad accogliere quei migranti”.

Lamorgese, che ha sostituito proprio Salvini al Viminale nel governo Conte II, ha invece ricordato: “Durante il periodo in cui sono stata ministra dell’Interno non è mai stata negata la concessione di un porto sicuro, solo durante la pandemia abbiamo interdetto gli sbarchi per motivi sanitari. Noi abbiamo messo sempre in primo piano il salvataggio delle persone“.

SALVINI: “SCONCERTATO, MA ANDRÒ FINO IN FONDO PER VERITÀ”

“L’udienza celebrata oggi a Palermo per il caso Open Arms ha confermato un dato oggettivo: rischio fino a 15 anni di carcere per il mancato sbarco dalla nave della ong spagnola tra il 14 e il 20 agosto 2019 – spiega Salvini a fine udienza -, nonostante Luciana Lamorgese abbia confermato di aver trattenuto gli immigrati a bordo di una nave in più di una occasione, per esempio sulla Ocean Viking dal 18 al 29 ottobre 2019 in attesa di trovare un accordo con gli altri partner europei. Oppure sulla Alan Kurdi, dal 26 ottobre al 3 novembre 2019. Eppure, soltanto io avevo fatto crollare il numero di arrivi – difendendo i confini ed evitando molte tragedie del mare – ma soltanto io sono a processo e grazie ai voti dei parlamentari di sinistra”.

“Confermo di essere sconcertato – aggiunge il ministro delle Infrastrutture – anche perché, sorprendentemente, sono emerse solo a procedimento in corso le informazioni raccolte da un sottomarino della Marina: registrò l’attività di Open Arms nell’agosto 2019, certificando alcune anomalie che facevano ipotizzare il traffico illegale di esseri umani. Si tratta di documenti che, se fossero stati subito disponibili, probabilmente non avrebbero nemmeno fatto iniziare questa vicenda. Sono determinato ad andare fino in fondo per accertare la verità ed è già pronta una denuncia: perché nessuna Procura ha approfondito questa informativa? Eppure è stato dimostrato che era stata trasmessa a otto (otto!) Procure. Vado avanti, con orgoglio, a testa alta e con la coscienza pulita”, conclude il vicepremier.

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