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Alla Biblioteca Nazionale di Bari l’Inferno di Dante in versione mini e maxi

In 500mila volumi, scrigni di storie e vite lontane conservati con rigorosa attenzione

Pubblicato:13-01-2022 17:21
Ultimo aggiornamento:13-01-2022 17:21
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di Alba Di Palo

BARI – Entrare nella biblioteca ‘Sagarriga Visconti Volpi’ di Bari significa imbattersi in 500mila volumi, scrigni di storie e vite lontane conservati con rigorosa attenzione. Perché tra scaffali moderni e tecnologici ci sono chicche che rendono i settemila metri quadrati dedicati alla lettura (magazzini compresi) una autentica scoperta. Tra i volumi a disposizione ce n’è uno che si può tenere nel palmo di una mano. Con ogni probabilità è il libro più piccolo al mondo che contiene i personaggi, con tanto di illustrazione, dell’Inferno dantesco. E di nuovo la prima Cantica della Divina Commedia anima le pagine di un altro volume, questa volta però dalle dimensioni del tutto diverse: è il più grande, occupa un intero carrello e per sfogliarlo servono quattro mani. Ha la copertina in legno e a conservarne le pagine ci pensano delle cerniere, le stesse che si vedono alle porte.

“Aprirlo è come fare un viaggio misterioso tra colori che angosciano l’anima e rendono bene l’idea dei gironi infernali descritti da Dante”, commenta con orgoglio Angelo Michele Giannone, direttore della Biblioteca da oltre un ventennio. Conosce ogni segreto delle tre sale lettura, della mediateca e dei magazzini. “La nascita della Biblioteca si deve a un lascito fatto nel 1877 dal senatore Gerolamo Sagarriga Visconti Volpi– dice- poi nel 1958 è divenuta statale col titolo di Nazionale e al Sud è tra le più storiche, con Napoli e Palermo”.

Ci sono manoscritti, libri collocati tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento e letture scientifiche. E poi “fondi storici librari di grande consistenza con Domenico Zampetta, Domenico Cotugno e Vittorio Fiorini, per fare solo alcuni nomi”, e volumi “arrivati qui quando la Biblioteca di Bari fu designata a incamerare gran parte delle biblioteche dei conventi soppressi, quindi dei Cappuccini e dei Riformati”.


La sede, dopo essere stata per oltre un secolo nell’ateneo barese, si trova da 16 anni all’ingresso di Bari, a pochi passi dal lungomare Vittorio Veneto, in una struttura sottoposta a vincolo di carattere storico-industriale. “Tra i nostri fondi storici ci sono i disegni di Menotti Bianchi, il Forattini di fine Ottocento”, spiega Giannone all’agenzia Dire.

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha comportato la riorganizzazione delle attività. “Si accede solo su prenotazione ed è consentito il delivery book anche se, quando torna in sede, il volume prestato va in quarantena”, chiarisce. Come trascorre la quarantena un libro? “Viene messo in un sacchetto di polipropilene e lì rimane per dieci giorni, come consigliato dai protocolli anti-contagio”, risponde il direttore. “Facciamo poi alternanza scuola-lavoro, e mi stupisco di come ogni volta i ragazzi rimangano meravigliati dai libri realizzati nel passato”.

Prima della pandemia “sedevano in sala almeno una ottantina di fruitori ogni giorno, il coronavirus ha fatto aumentare i prestiti e questo mi ha stupito- spiega infine il direttore- perché significa che Bari è ancora desiderosa di cultura e lettura fatte alla vecchia maniera”. Realizzato con l’agenzia di stampa Dire, il progetto ‘Biblioteche d’Italia’ è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia. Il documentario sulla Biblioteca Nazionale di Bari è disponibile sul nuovo profilo Instagram @bibliotecheditalia: https://www.instagram.com/tv/CYqk9xblBpv/?utm_medium=copy_link. Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca è giovedì 20 gennaio 2022.

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