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Contrabbando di sigarette: in manette finanziere pagato per non controllare i camion nel porto di Bari

Sono in tutto 13 gli indagati per episodi commessi a Bari e Brindisi tra il 2020 e lo scorso anno

Pubblicato:13-01-2022 10:42
Ultimo aggiornamento:13-01-2022 10:42
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guardia di finanza
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BARI – C’è anche un finanziere tra le persone arrestate dalla guardia di finanza per contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, collusione in contrabbando, commessi a Bari e Brindisi tra il 2020 e lo scorso anno.

Il militare è in carcere come altre due persone, altre tre sono ai domiciliari e un’altra è stata sottoposta all’obbligo di dimora. Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Porto franco” e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari, sono stati sequestrati beni per oltre 100mila euro. Si tratta di un’auto, un mezzo pesante e denaro contante. Sono in tutto 13 gli indagati per associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri aggravata dalla transnazionalità, associazione per delinquere e detenzione e porto di armi.

Secondo quanto emerso dalle indagini, le persone coinvolte nell’inchiesta, avvalendosi della presunta complicità del finanziere in servizio nel porto di Bari, avrebbero messo su un traffico illecito di sigarette come accaduto per il carico diretto al porto di Bari, poi dirottato a Brindisi ma con destinazione finale la provincia di Napoli. In dettaglio, i finanzieri hanno bloccato nello scalo portuale brindisino nel dicembre 2020, un autoarticolato frigorifero con targa bulgara e ufficialmente con un carico di dolci, proveniente dalla Grecia e diretto a Marbella (Spagna). Controllandone però il percorso, gli investigatori hanno scoperto che il tir aveva destinazione un capannone di Casoria, nel Napoletano.


È stata la guardia di finanza di Napoli a procedere al controllo e a perquisire il locale, i due greci responsabili del camion e le persone impegnate nelle operazioni di scarico della merce. Lì, sono stati trovati e sequestrati 6,8 tonnellate di sigarette Winston di contrabbando, 2.915 paia di scarpe Adidas contraffatte, 1.596 bottiglie di vini di provenienza illecita e 56.700 euro in contanti, oltre che l’autoarticolato utilizzato.

In otto sono stati denunciati per contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Dal controllo però è emerso che il finanziere finito in manette avrebbe accettato la promessa di una somma di denaro dal gruppo per “agevolare l’ingresso del carico di tle in territorio italiano senza controlli nello spazio doganale del porto di Bari, tentando invano di reclutare a tal fine un collega di stanza sempre al locale porto”, spiegano gli inquirenti. Inoltre, il militare avrebbe agevolato il transito di bagagli e degli autobus di un imprenditore albanese (destinatario dell’obbligo di dimora a Bari e del divieto di espatrio) in entrata e in uscita dal porto di Bari verso l’Albania, in modo che fossero omesse le dovute attività ispettive, ricevendo – quale contropartita – ripetute forniture di imprecisati quantitativi di tle e altre utilità.

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