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Acqua Gran Sasso, sotto l’autostrada 7 chilometri di canalizzazioni tombate mai ispezionate

Marsilio: "Non censite, né ispezionabili in quanto da quando sono state realizzate, ormai 40 anni fa, non se ne conosceva neanche il tracciato, né forse persino l'esistenza"

Pubblicato:13-01-2021 15:41
Ultimo aggiornamento:13-01-2021 15:41

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PESCARA – Questa mattina il presidente Marco Marsilio, insieme al vice presidente Emanuele Imprudente, ha presieduto la Cabina di coordinamento e di verifica circa lo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. La riunione ha permesso di fare il punto della situazione e di ascoltare il Commissario Straordinario Corrado Gisonni. “Grazie alla sua attività, che la Regione ha fortemente voluto e ottenuto dal Governo lo scorso giugno, è emersa una condizione sino a ora sconosciuta- sottolinea il presidente Marsilio- in particolare ci sono oltre 7 chilometri di canalizzazioni tombate sotto il tracciato autostradale, non censite che non sono state mai ispezionate ne’ sono ispezionabili in quanto da quando sono state realizzate, ormai 40 anni fa, non se ne conosceva neanche il tracciato, né forse persino l’esistenza. È stata portata avanti una complessa operazione di georadar che, senza fare scavi ma geolocalizzando la presenza di questi manufatti, ne ha individuato il percorso e i punti in cui sara’ opportuno realizzare quei pozzetti di ispezione che a oggi mancano completamente. In questi giorni, il Commissario sta per assegnare la gara per fare questo lavoro. Entro marzo sara’ completata, pertanto- spiega il presidente- questa preziosa indagine conoscitiva che consentira’ finalmente di sapere come sono fatti gli impianti di questa infrastruttura, che e’ la condizione madre per poter avviare ogni successivo intervento”.

“Alla luce di quanto appreso- aggiunge Marsilio- possiamo amaramente concludere che fino a oggi si parlava a vanvera di come mettere in sicurezza l’acquifero del Gran Sasso poiche’ non esisteva neanche una sufficiente conoscenza dell’infrastruttura di cui parliamo. Nel cronoprogramma presentato stamattina entro la fine dell’anno poi si completera’ anche tutta la fase progettuale che ci consentira’, tra il dicembre 2021 e il gennaio 2022, di avere finalmente la possibilita’ di capire quali interventi devono essere fatti per risolvere questo annoso problema. Si conferma, la scelta positiva fatta di creare un commissario, grazie alla cui attivita’ e’ venuta alla luce una situazione sottaciuta a cui porre rimedio”. “Abbiamo infine preso atto- conclude Marsilio- delle criticita’ rappresentate da Gisonni sulla difficolta’ e la lentezza con cui il Governo sta consentendo di realizzare la struttura commissariale. A Roma non c’è neanche una sede e se il Commissario può operare è solo perché la Regione Abruzzo gli ha concesso alcune stanze dei propri uffici in comodato gratuito e nella relazione che mi accingo a inviare al Governo inserirò anche questa pressante richiesta di assisterlo adeguatamente affinché possa fare fino in fondo il proprio lavoro senza ulteriori ritardi”.


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