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VIDEO | Ndrangheta, al via a Lamezia Terme il processo Rinascita Scott

"La più grande operazione antimafia dopo il maxiprocesso di Palermo", dichiara il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra

Pubblicato:13-01-2021 14:18
Ultimo aggiornamento:13-01-2021 15:33
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REGGIO CALABRIA – “325 gli imputati, più altri quattro sotto processo con giudizio immediato, per quella che è stata la più grande operazione antimafia dopo il maxiprocesso di Palermo”. Così il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra (M5s) oggi a Lamezia Terme (Catanzaro) in occasione dell’avvio del maxiprocesso Rinascita Scott contro le cosce di ‘ndrangheta del vibonese e catanzarese.
“Un’operazione condotta dal procuratore Nicola Gratteri – aggiunge Morra – cui va il grazie non solo dei calabresi, ma dell’Italia intera, per il coraggio, la tenacia e la dedizione dimostrati in questi anni. Questo processo potrà fare la storia.
Probabilmente verra’ studiato ancora fra 50 anni nei manuali di criminologia e di storia criminale del territorio. È un processo che si sta iniziando a svolgere in Calabria, contro ogni previsione, perche’ – conclude – inizialmente si pensava si dovesse svolgere altrove, offendendo ulteriormente questo territorio, considerato non in grado di fare pulizia giudiziaria dei Mancuso e degli altri clan e, soprattutto, di coloro che si sono rapportati ai sodalizi in modo episodico ma assai conveniente”.

GRATTERI: “MAFIA SPARA DI MENO MA PIÙ CONTATTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

“È un processo importante rispetto agli altri, dal punto di vista personale dobbiamo avere maggiore attenzione e concentrazione dato l’alto numero degli imputati e le dimensioni di questo processo”. Lo dichiara il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri a ridosso dell’inizio della prima udienza del maxiprocesso Rinascita Scott che si celebra nell’aula bunker di Lamezia Terme (Catanzaro).
“Questo processo – ha aggiunto – serve a capire, tra le tante cose, lo stato dell’arte, l’evoluzione di una mafia che spara sempre meno e ha sempre più contatti con i quadri della la pubblica amministrazione. Che trova sempre più facile penetrare in ceti sociali che decenni fa erano inimmaginabili”.


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