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VIDEO | Sud Sudan, Okiech (Oppositore): “A Roma dichiarazione storica”

Dirigente Ssoma: "Per risolvere problemi, non per spartirsi potere"

Pubblicato:13-01-2020 17:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:50
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ROMA – “È una giornata storica per il Ssoma, (l’alleanza dell’opposizione sud-sudanese che non ha firmato il trattato di pace del 2018 tra governo e opposizione). Le differenze (rispetto alle precedenti dichiarazioni, ndr) sono che in questa dichiarazione, per la prima volta, governo e opposizione hanno trovato un’intesa per affrontare i problemi alla radice, e non solo concentrarsi sulla formazione del governo e la spartizione del potere; l’intesa riguarda la ristrutturazione del giovane Stato sud-sudanese come Stato che appartenga a tutti i suoi cittadini senza tribalismi né mala gestione delle risorse”. Così, in un’intervista all’agenzia Dire, il rappresentante del Ssoma Pa’gan Amum Okiech, oggi a Sant’Egidio per la conferenza stampa sulla Dichiarazione di Roma sul processo di pace in Sud Sudan. In precedenza, ha spiegato Okiech, “non abbiamo firmato il trattato di pace perché c’erano tanti punti su cui non eravamo d’accordo, e che erano stati letteralmente imposti dal governo”.

IMPAGLIAZZO (SANT’EGIDIO): “A ROMA ACCORDO CHE UNISCE”

“Un accordo molto importante, perché tutti i protagonisti del processo di pace in Sud Sudan sono venuti qui a Sant’Egidio: il governo, coloro che hanno firmato l’accordo e coloro che non lo hanno firmato”. Così, in un’intervista, il segretario generale della Comunità di Sant’Egidio, Paolo Impagliazzo, commenta la nuova Dichiarazione di Roma sul processo di pace in Sud Sudan.

“Il cessate il fuoco- ha detto Impagliazzo- permetterà uno spazio politico di dialogo, e porterà a discutere intorno a un tavolo, senza combattersi, sulle differenze politiche tra i gruppi”. Il segretario ha aggiunto: “C’è stato un genuino impegno da parte di entrambe le parti a continuare il dialogo a Sant’Egidio”. Impagliazzo ha poi sottolineato come l’intesa sia il “frutto di un lavoro di due anni” ed esprima la volontà di “cominciare a rispondere al desiderio del Papa per la pace in Sud Sudan”.


MARIAL (PRESIDENZA SUD SUDAN): “PERDONIAMOCI, RICONCILIAMOCI”

“Perdoniamoci gli uni con gli altri, riconciliamoci”: così, intervenendo oggi alla Comunità di Sant’Egidio, Barnaba Benjamin Marial, capo della delegazione del governo sud-sudanese in occasione della firma della Dichiarazione di Roma sul processo di Pace in Sud Sudan. “Come Roma non fu costruita in un giorno, così la pace non può essere raggiunta in un giorno- ha detto Marial- Vogliamo continuare ad avere il vostro sostegno. Chiediamo alla comunità internazionale di sostenere l’implementazione dell’intesa e sostenere il popolo del Sud Sudan, che quest’anno è stato colpito da inondazioni mai viste prima”. Il portavoce ha aggiunto: “Molte riserve alimentari sono state distrutte, e con esse alcune delle principali fonti di lavoro locali”. Marial ha infine rivolto i suoi saluti a Papa Francesco: “Lo ringraziamo per la sua umiltà nel cercare di risolvere i problemi del Sud Sudan”.

GOVERNO SUD SUDAN A SANT’EGIDIO: “IMPEGNO PER FINE OSTILITÀ”

“Ci impegniamo nuovamente e solennemente e aderiamo all’accordo per la cessazione delle ostilità del dicembre 2017 per evitare ogni nuovo confronto armato nel Paese, tra firmatari e non firmatari, in modo da creare un ambiente favorevole per il dialogo e la risoluzione del conflitto. Questo dovrebbe accadere il 15 gennaio 2020 a mezzanotte”. Lo si legge in una dichiarazione sottoscritta dai delegati del governo sud-sudanese dei rappresentanti di diverse forze dell’opposizione, tra cui il Sudanese People Liberation Movement (Splm/io), il National Democratic Movement (Ndm) e il Ssoma, sigla che riunisce tutti i movimenti di opposizione che non hanno aderito all’accordo di pace di Addis Abeba.

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