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Regionali, Rossi: “Non ci fa paura la propaganda di Salvini”

"Noi siamo relativamente sicuri di vincere. Siamo certi che in Toscana" si riconoscerà "il lavoro buono che è stato fatto", sottolinea il governatore Enrico Rossi

Pubblicato:13-01-2020 12:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:50
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FIRENZE – “Noi siamo relativamente sicuri di vincere, non ci fa paura la propaganda di Salvini. Siamo certi che in Toscana” si riconoscerà “il lavoro buono che è stato fatto e che il nuovo candidato” e la coalizione “saranno in grado di allestire un programma che, a partire dalla nostra base, penserà ai futuri anni” della regione. Lo sottolinea il governatore Enrico Rossi, a margine della presentazione dell’acquisizione del patrimonio fotografico Alinari, passato sotto il controllo di palazzo Strozzi Sacrati. All’interno di questa sfida si colloca quindi anche la svolta annunciata dal segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti.

Il Pd, aggiunge, “ha bisogno di una grande fase di apertura”, ovvero “guardare a sinistra” che “non significa non tenere conto dei bisogni e delle necessità di larghi strati del ceto medio produttivo, commerciale” e “degli imprenditori”. Tuttavia, ribadisce, deve “ritrovare le sue radici che, a mio parere, stanno nella storia del socialismo, della sinistra italiana” e in quella del “popolarismo cattolico, nei valori di questi due grandi orientamenti culturali”. Questa “deve essere la strada su cui il Pd si costruisce come nuovo”.

Nel giorno in cui la segretaria dei dem toscani, Simona Bonafè, apre alle istanze del movimento delle sardine toscane, guardando anche al voto di primavera, aggiunge: “Bisogna che le Sardine siano ascoltate, devono dire la loro” ma “nessuno ha diritto di fare un’Opa” su quelle piazze. “E’ un movimento che rivendica un cambiamento nella politica, a tutti i livelli”, poi se tra loro ci sarà “chi vorrà aderire all’iniziativa preannunciata da Zingaretti, bene”. Si tratta, infatti, di “un movimento di rinnovamento della politica” e ciò “significa che in questo Paese la politica gridata, degli insulti, che non approfondisce i problemi e non fa proposte serie, trova anticorpi che scendono in piazza e si fanno sentire”.


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