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Franceschini avverte il M5s: “Serve fase due, coalizione tra avversari non funziona”

Il ministro della Cultura spezza una lancia a favore del reddito di cittadinanza: "Si poteva fare meglio ma no a nostra battaglia contro"

Pubblicato:13-01-2020 11:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:50

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ROMA – “Sulla base dell’esperienza di questi mesi deve iniziare una nuova fase. Una fase due che deve essere politica e programmatica”. E’ il messaggio che Dario Franceschini manda da Contigliano al Movimento Cinque stelle. “Altrimenti finiremo a fare una coalizione che è una tregua tra avversari politici. E cosi’ non può funzionare”, dice Franceschini che invita i M5s a “togliersi l’ansia di competizione”.

“GOVERNO SIA INCUBATORE DI ALLEANZA POLITICA O NON HA FUTURO”

Dario Franceschini ribadisce la necessità per il Pd di approfondire i rapporti col M5s nel governo e in chiave di prospettiva politica. “Il governo va avanti se ci crediamo“, dice il ministro della Cultura, che apre i lavori del seminario di Contigliano. Franceschini torna con la memoria all’esecutivo gialloverde tra M5s e Lega.

“L’anno scorso a noi è sembrato scontato, come se dovessimo rassegnarci, che quelli fuori dall’arco costituzionale fossero il 70 per cento degli italiani. Ma vi pare – chiede a parlamentari, ministri e amministratori in platea- che noi possiamo rassegnarci a questo? Che siamo solo noi nel giusto, e siamo una minoranza?”. Va verificata una intesa politica con il M5s che vada al di là del contingente del Conte 2.


“Nella scelta di questo esecutivo c’è qualcosa di più profondo nel rapporto coi Cinque stelle di quello che intendiamo quando diciamo, giustamente, che e’ stato fatto per evitare il disastro di Salvini a Palazzo Chigi. Dobbiamo fare in modo che la costruzione di questo campo avvenga il più possibile sui contenuti, sui valori. Quando ne parliamo vediamo che c’è una reazione istintiva. Ma noi dobbiamo andare avanti anche faticando quando riceviamo dei ‘no'”.

Per il capo della delegazione dem al governo bisogna “tenere aperto il rapporto con il M5s e anche coi moderati che non si riconoscono in Salvini” e il Pd deve farlo sapendo che “il rilancio dell’azione di partito va insieme al rilancio del governo. Non c’è un governo che sia in qualche modo ‘obbligato’. Questo governo va avanti solo se il Pd lo riconosce come suo fino in fondo. Se no, non può avere futuro. Il governo va sentito sia in quanto tale, che come incubatore di un’alleanza politica”.

Franceschini ricorda poi che “col sistema proporzionale tutto questo è più facile. Perchè col proporzionale nessuno da solo avrà la maggioranza per governare. Si porrà il tema delle alleanze. E allora preprariamola prima, non dopo, che ci si è scannati. C’è un grande spazio per costruire dei poli e salvare il bipolarismo”. Il Pd in questo schema può investire in un nuovo ruolo. “C’è spazio per una nuova vocazione maggioritaria del Pd. Un partito che riscopre la sua vocazione maggioritaria. Vocazione valorizzata dal proporzionale, perchè il partito non ‘appalta’ più niente fuori”.

“NO A BATTAGLIA CONTRO IL REDDITO DI CITTADINANZA”

“Il reddito di cittadinanza è stato fatto in modo sbagliato. Si poteva fare diversamente. Sì. Si può cambiare. Sì. Ma una battaglia nostra contro il reddito di cittadinanza è difficile da capire”. Lo dice Dario Franceschini, aprendo i lavori del seminario Pd di Contigliano.

“Dobbiamo prenderci cura di quel milione di persone”, dice Franceschini.

“IDIOZIA DIRE CHE MANCA DISCONTINUITÀ”

Franceschini difende l’operato del governo Conte. “Nelle condizioni date il lavoro sulla legge di bilancio e’ stato il migliore che si potesse fare. Smettiamola con questa idiozia che non c’e’ stata abbastanza discontinuità”, dice aprendo i lavori del seminario di Contigliano.

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