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Bimba investita all’asilo, Lavinia poteva esser vista dall’investitrice: è scontro di consulenti

L'udienza arriva dopo la denuncia di una teste della difesa per falsa testimonianza. Il papà della piccola Lavinia: "Chiediamo giustizia"

Pubblicato:12-12-2022 21:37
Ultimo aggiornamento:12-12-2022 21:38
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Dopo l’annuncio di una teste della difesa denunciata per falsa testimonianza, al Tribunale di Velletri si è tenuta oggi pomeriggio la nona udienza del processo di primo grado sul caso della piccola Lavinia Montebove, investita nel parcheggio dell’asilo a 16 mesi nel 2018 e da allora in stato vegetativo. Sono imputate la maestra Francesca Rocca, che deve rispondere del reato di abbandono di minore, e Chiara Colonnelli, l’investitrice, accusata di lesioni colpose gravissime.
In aula questo pomeriggio è stato ascoltato il perito esperto in incidenti stradali, Alessandro Frezza, chiamato dalla difesa a ricostruire quanto avvenuto con l’obiettivo di escludere responsabilità della conducente per via di un “cono d’ombra”. Frezza ha contestato alcune rivelazioni presentate in un’udienza passata da Andrea Calcagnini, esperto in ambito forense e specializzato in infortunistica stradale nominato dalla famiglia Montebove, che in una delle precedenti udienze aveva invece evidenziato come, secondo la sua ricostruzione, Lavinia potesse essere visibile alla conducente.
Il pubblico ministero, Giovanni Taglialatela, ha messo in discussione sia i parametri tecnici utilizzati per la ricostruzione dell’incidente che le considerazioni dello stesso consulente sulle tracce ematiche della bambina nell’area dell’investimento. Anche alla luce di quanto contestato dall’avvocato della famiglia, Cristina Spagnolo, la visibilità di Lavinia da parte della conducente dunque non è stata esclusa.

E’ stata poi ascoltata Anna Genovese, responsabile ufficio liquidazione Allianz, assicurazione della vettura della Colonnelli, che ha chiarito come alla famiglia di Lavinia al momento siano stati indenizzati solo alcuni anticipi, mentre è in corso una trattativa per definire la cifra legata al danno subito dalla piccola.
L’assicurazione dell’asilo, stipulata dalla Rocca, prevede solo il rimborso di quanto la maestra sarebbe chiamata a versare in caso di responsabilità civile, con esclusione dei sinistri stradali: alla famiglia Montebove non è pervenuto alcun rimborso. L’imputata, dal canto suo, ha proposto nelle prime udienze del processo un indennizzo di 1 euro che Massimo Montebove e Lara Liotta, genitori di Lavinia, hanno respinto indignati, dichiarando di voler proseguire l’azione civile nel processo penale nei confronti della maestra.
“Oggi in aula abbiamo sentito un consulente della difesa intervenuto per escludere le responsabilità della conducente che, incalzato dalle domande del pubblico ministero e del nostro avvocato, ha mostrato molti balbettamenti e incongruenze che il giudice saprà valutare. Noi come genitori chiediamo e vogliamo soltanto verità e giustizia per Lavinia“, sottolinea Massimo Montebove, papà della piccola Lavinia.
La prossima udienza è fissata il 9 gennaio 2023 alle 12.30 per sciogliere alcune riserve di natura tecnica legate anche al legittimo impedimento della Colonnelli che è in stato di gravidanza. Finita la fase dibattimentale sarà il momento dell’udienza finale e della sentenza.


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