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Prevedere i temporali con la terza generazione di satelliti Meteosat

La terza generazione di Meteosat rappresenta uno dei sistemi satellitari più complessi e innovativi mai costruiti

Pubblicato:12-12-2022 17:09
Ultimo aggiornamento:12-12-2022 19:23

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ROMA – Meteosat arriva alla Terza Generazione di satelliti (MTG). Sarà la prima costellazione di satelliti di nuova generazione in grado di fornirci informazioni fondamentali per lo studio e il monitoraggio del clima, ma soprattutto per la previsione di eventi meteorologici estremi, come tempeste e uragani. La costellazione di satelliti MTG opereranno in orbita geostazionaria a 36.000 km sopra la Terra, puntati sull’Europa e sull’Africa, e avranno una durata di vita di 8 anni e mezzo.

La terza generazione di Meteosat rappresenta uno dei sistemi satellitari più complessi e innovativi mai costruiti. Frutto della partnership di lunga data tra l’Agenzia spaziale europea ed Eumetsat, l’Organizzazione europea per l’esercizio dei satelliti meteorologici, il sistema è stato progettato e costruito da un consorzio di oltre 100 partner industriali europei sotto la guida di Thales Alenia Space e costituisce un esempio perfetto dell’eccellenza tecnologica europea. Un investimento complessivo da 4.3 miliardi di euro totali, 1.4 miliardi da parte di Esa e 2.9 miliardi da parte di Eumetsat.

Grande investimenti per un grande ritorno. Il progetto infatti ha una portata economica di grande valore: “Sono 61 miliardi di euro all’anno, a livello dell’Unione europea, il beneficio che arriva dall’utilizzo dei satelliti sul meteo”, ha spiegato Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di osservazione della Terra dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea. Una cifra che, secondo altre stime, sale fino a 500 miliardi di euro per tutti gli eventi estremi meteo tra il 1980 e il 2020 in Europa.


Il programma avrà una vita operativa di 20 anni e prevede il lancio di sei satelliti complessivi, divisi in due famiglie: quattro Imaging (MTG-I) e due Sounding (MTG-S).

A bordo del primo satellite ci saranno due strumenti completamente nuovi, ovvero il primo Lightning Imager d’Europa e un Flexible Combined Imager.

Il Lightining Imager, realizzato da Leonardo, è il primo fulminometro in Europa e il primo al mondo con performance così elevate. Consente infatti di riprendere l’84% del disco terrestre in maniera continua con una risoluzione spaziale molto importante, in grado di “vedere” da oltre 36.000 km dalla Terra il rapido bagliore dei fulmini nell’atmosfera. Ha una rilevazione continua e una bassa probabilità di falsi allarmi.

Solitamente riusciamo a vedere circa il 5% dei fulmini, in pratica solo quelli che scaricano a terra, ma la maggior parte scaricano fra una nube e l’altra. Uno strumento che si rivelerà fondamentale per acquisire maggiori informazioni sugli eventi meteorologici riuscendo a prevederli con sempre maggiore accuratezza. Nei 20 minuti che precedono un tornado c’è un significativo aumento fulmini intra cloud, tra nuvola e nuvola, e dalle stazioni di terra non sono rilevabili o solo parzialmente. Generalmente hanno un impulso minimo di 0,6 millisecondi, un battito di ciglia, e una firma spettrale molto stretta. Il cacciatore di fulmini dovrà saperli riconoscere sia di notte con il cielo buio, che di giorno in modo da fornire informazioni in tempo reale permettendoci di intervenire in anticipo evitando catastrofi.

Permetterà non solo un servizio meteo sempre più immediato, tanto che si parla di nowcasting e forecasting, ma ci fornirà gli strumenti per la validazione di modelli meteorologici, implementerà la sicurezza del traffico aereo, aiuterà lo studio dei cambiamenti climatici e l’osservazione di fenomeni chimici atmosferici.

Il Flexible Combined Imager invece lavora su 16 canali spettrali per fornirci immagini ad alta risoluzione, ogni 10 minuti infatti permetterà di riprendere la Terra per intero a differenza del MeteoSat di prima generazione che impiegava 30 minuti per la stessa operazione. Ma se avessimo bisogno di immagini dell’Europa il tempo diminuisce drasticamente a un intervallo di 2 minuti e mezzo.

Il lancio del primo satellite MTG-I, Imager, è fissato per il prossimo 13 dicembre dal Centro Spaziale di Kourou, in Guyana Francese, a bordo di un vettore Ariane 5 di Arianespace. I sei satelliti che compongono la costellazione di terza generazione di MeteoSat verranno lanciati con una cadenza di otto anni circa da uno all’altro, e ci garantiranno ulteriori 20-30 anni di dati.

 

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