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Scandalo corruzione al Parlamento europeo, quattro gli arresti confermati

In tre giorni sono stati sequestrati 600mila euro in contanti e continua ad aumentare il numero delle persone coinvolte

Pubblicato:12-12-2022 13:42
Ultimo aggiornamento:12-12-2022 20:05
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di Alessio Pisanò

BRUXELLES – Lo scandalo di corruzione che ha colpito negli ultimi giorni il Parlamento europeo ha già un nome: ‘Qatar gate’. In tre giorni sono stati sequestrati 600mila euro in contanti e continua ad aumentare il numero delle persone coinvolte.

Ieri la procura federale belga ha confermato l’arresto di quattro persone (tre delle quali italiane): la vicepresidente greca dell’Eurocamera, Eva Kaili, l’ex europarlamentare del Pd e fondatore della ong Fight Impunity, Pier Antonio Panzeri, il suo ex assistente e compagno di Kaili Francesco Giorgi e il segretario generale di un’altra ong, No Peace Without Justice, Niccolò Figà-Talamanca. Fermati ma poi rilasciati il padre di Kaili e un quarto italiano, Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc). Inoltre anche gli uffici degli assistenti di due eurodeputati belgi, i socialisti Marie Arena e Marc Tarabella, sono stati messi sotto sequestro.


Le accuse sono di reati per associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione da parte di uno Stato del Golfo che, secondo il quotidiano belga Le Soir, sarebbe il Qatar dove si stanno attualmente svolgendo i Mondiali di calcio. I vertici di Doha si sono però difesi. “Respingiamo categoricamente qualsiasi tentativo di associarci all’inchiesta”, ha dichiarato il ministero degli Esteri dell’emirato spiegando che i rapporti internazionali qatarini coinvolgono le istituzioni, non le singole persone, e sono improntati al rispetto delle leggi internazionali.

L’operazione, guidata dal procuratore belga Michel Claise, getta un’ombra sulla reputazione dell’Ue e del Parlamento europeo, in particolare sul gruppo dei Socialisti & democratici, di cui fa parte Kaili e faceva parte Panzeri.

La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, è stata costretta a tornare in Belgio da Malta ieri per assistere alla perquisizione a casa di Tarabella in quanto la Costituzione belga prevede che un deputato possa essere perquisito solo alla presenza del presidente della Camera d’appartenenza. “Il Parlamento sta collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie”, ha sottolineato Metsola, “per favorire il corso della giustizia”. Tarabella in un’intervista a Le Soir si è difeso dicendo di non aver “mai ricevuto regali dal Qatar. Lo avrei denunciato”. Metsola che ha inoltre ritirato tutte le deleghe affidate a Kaili in quanto vicepresidente. Kaili è stata anche sospesa dal gruppo S&D e dal suo partito greco Pasok.

Raphael Glucksmann, eurodeputato socialista francese, potrebbe chiedere che la Commissione sulle interferenze straniere da lui presieduta affronti il caso nelle prossime ore. “E’ giunto il momento di dimostrare che la democrazia non è in vendita”, ha scritto il parlamentare su Twitter. E non si esclude che uno o più gruppi politici chiedano di inserire il tema nell’ordine dei lavori della sessione plenaria dell’Eurocamera, riunita a Strasburgo da oggi pomeriggio. Infine, il voto previsto questa settimana sulla liberalizzazione dei visti del Qatar verso l’Ue rischia di saltare.

“E’ un danno di reputazione molto serio. Il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante per dei diritti. E’ una vicenda vergognosa e intollerabile” e “se sarà confermata potrebbe essere una delle più drammatiche storie di corruzione di questi anni”, è stato il commento del commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni.

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