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Il prefetto di Roma: “Non c’erano i segnali di un raptus omicida, la città è sicura”

Questa mattina il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza si è riunito dopo la sparatoria di ieri. All'incontro anche il sindaco Gualtieri: "Occorre rafforzare i controlli sull'uso delle armi nei poligoni di tiro"

Pubblicato:12-12-2022 13:26
Ultimo aggiornamento:13-12-2022 09:24

sparatoria fidene
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ROMA – “Abbiamo esaminato punto per punto la vicenda di ieri e mi sento di dire che la città di Roma è stata colpita da un gravissimo episodio che però non dimostra per nulla che c’è stato un fallimento del sistema di sicurezza della città. Roma è e resta una città sicura”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Bruno Frattasi, al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza dopo la strage di Colle Salario di ieri mattina. “Programmeremo una stretta sui poligoni di tiro, ne parleremo col questore e le altre forze di polizia e faremo un’attività per vedere esattamente i controlli amministrativi che possiamo fare per verificare la regolarità della conduzione di queste strutture. È giusto che questo si faccia e anche con rapidità”.

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Secondo Frattasi “l’evento di ieri è stato determinato da una circostanza che in qualche modo era stata vista, perché c’era stato un contenzioso civile che questo signore portava avanti contro il consorzio. Ma non c’erano segnali evidenti che questa persona potesse esplodere nel raptus omicida di ieri”. “Nonostante questo i Carabinieri di Rieti gli avevano negato il porto d’armi. Sappiamo che si è recato al poligono, dove era iscritto da diversi anni, e da lì si è allontanato con l’arma. Le indagini sono in corso, la magistratura appurerà le responsabilità e a chi sono ascrivibili. Posso solo esprimere il mio dolore, è stato uno shock emotivo per tutti, la città è stata colpita ma è sicura”, ha concluso il prefetto.


SPARATORIA, GUALTIERI: CI SIA STRETTA SU USO ARMI IN POLIGONI DI TIRO

Alla riunione ha partecipato anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Auspico una stretta dal punto di vista legislativo e amministrativo sull’utilizzo delle armi nei poligoni, perché siamo un Paese che, a differenza di altri e dovremmo esserne orgogliosi, ha regole più rigorose sui porti d’armi. Ma se poi ci sono zone in cui non c’è sufficiente rigore, ci sono rischi per la sicurezza dei cittadini”. “Al di là delle responsabilità specifiche del tiro a segno nazionale, sulle quali stanno indagando la magistratura e la è struttura sotto sequestro, mi sembra chiaro, ne abbiamo parlato e c’è stata condivisione su questo, che c’è l’esigenza di un rafforzamento dei controlli sull’uso delle armi nei poligoni di tiro e nei tiro a segno nazionali– ha aggiunto Gualtieri- All’articolo 4.1 del regolamento del tiro a segno nazionale è previsto che non ci si possa fermare da quando si riceve l’arma a quando si va a sparare ma evidentemente non sono previste procedure rigorose. Forse sarebbe meglio consegnare l’arma sulla linea di tiro”. Secondo il primo cittadino “servirebbe maggiore informazione sui casi in cui vengono negati i porti d’armi, che le autorità sappiano che le persone cui è stato negato l’uso del porto d’armi sportivo esercitano comunque l’attività nei poligoni e maggiore rigore nelle verifiche sulla possibilità di trafugare delle armi senza che nessuno se ne accorga”.

SPARATORIA, GUALTIERI: ANDRÒ A TROVARE FERITI IN OSPEDALE

“Andrò a trovare i feriti in ospedale e segnalo l’atto di eroismo del signor Paganini: lo ringrazieremo particolarmente per questo. Il mio pensiero va alle vittime, ai feriti, ai parenti delle persone rimaste coinvolte in questo atto di un folle- ha aggiunto Gualtieri- Risulta che a carico dell’omicida non vi fossero precedenti penali e nonostante questo, saggiamente, nel 2020 la Prefettura di Rieti gli aveva negato il porto d’armi sportivo“.

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SPARATORIA, GUALTIERI: ARMI NON RAFFORZANO SICUREZZA

“La mia posizione è sempre stata che le armi sono pericolose e le dovrebbero utilizzare solo le forze dell’ordine. Punto. Le armi non rafforzano la sicurezza: meno armi ci sono in giro e più si è sicuri”, ha spiegato Gualtieri a chi gli ricordava che ci sono state forze politiche che in passato avevano espresso la volontà di facilitare l’uso della armi a scopo di difesa personale. “In questo caso il porto d’armi era stato negato, anche quello sportivo, neanche quello per difesa personale. Il sistema era stato attento- ha aggiunto Gualtieri- Però, abbiamo verificato, non ci sono delle regole che vietano di utilizzare armi nel poligono a chi ha ricevuto un diniego al porto d’armi sportivo, e questo sta al legislatore valutare se sia corretto, né meccanismi di controllo di consegna dell’arma sufficientemente rigorosi”.

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