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La minoranza dem con Gentiloni, “ma voto solo su provvedimenti condivisi”

Gli esponenti della minoranza presentano un documento in direzione. Speranza: "Ancora troppa arroganza e continuità"

Pubblicato:12-12-2016 13:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:24

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roberto speranza


ROMA – Nessuno della minoranza Pd al governo e voto solo dei provvedimenti che si condividono. Sono i paletti che la minoranza dem fissa in un documento che presentera’ oggi alla direzione del Pd.

Il documento, sottoscritto da Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani tra gli altri, annuncia il sì alla fiducia al governo Gentiloni per “senso di responsabilità verso il Paese e verso il presidente Mattarella”. Ma resta la richiesta di “discontinuità” nelle politiche. La minoranza si riserva “di votare contro eventuali provvedimenti che non condividiamo”.



SPERANZA: ANCORA TROPPA ARROGANZA E CONTINUITA’

Dal voto sul referendum “arriva un segnale che riguarda tutti e da cui non e’ possibile sottrarsi, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia“, dice Roberto Speranza nel suo intervento alla direzione del Pd.

“Abbiamo fatto il racconto di un’Italia felice, che appariva vero solo accendendo la televisione ma si scioglieva come neve al sole di fronte alla realta’. La realta’ e’ piu’ forte della comunicazione. Da qui dobbiamo partire anche in un passaggio delicato come questo di oggi. Noi siamo apparsi come quelli che stanno dalla parte di chi sta dentro, gli amici di chi ce la fa. Cosi’ la sinistra non ha senso, noi non siamo piu’ noi stessi e il Pd semplicemente muore”.

Il leader della minoranza dem invita quindi l’ex premier Matteo Renzi a dire chiaramente che “c’e’ spazio nel Pd per chi ha votato no al referendum” e aggiunge: “Vedo ancora troppa continuita’ e troppa arroganza. Non ci porta lontano l’illusione di chi crede di avere in tasca il 40 per cento”.

Il mio seggio e’ a disposizione“, conclude l’esponente della minoranza dem. “Ho dimostrato in altre occasioni di non essere attaccato alla poltrona. Ma quello che non si puo’ fare e’ pretendere che ognuno rinunci alle proprie idee, perche’ questo non sarebbe piu’ il Pd”.


CUPERLO: NO PAURA DEL VOTO, MA DEL RISULTATO

Anche io ho non ho paura del voto, io ho paura del risultato, che e’ un concetto leggermente diverso. E vorrei che noi ci mettessimo nella condizione per cui il risultato ci dia qualche motivo di conforto”. Dice invece Gianni Cuperlo, nel corso della direzione Pd, rivolgendosi al vicesegretario dem Lorenzo Guerini che poco prima ha detto: “Il Pd non ha paura del voto”.

 “Il clima che si sta determinando non e’ positivo e non aiuta nessuno di noi a prescindere dalle scelte che ciascuno ha compiuto”, avverte Cuperlo. “Se non si determina un clima di profondo rispetto reciproco, il partito e’ piu’ debole. Perche’ quel che succede al vertice poi scende per li rami. E poi non possiamo lamentarci se fuori di qui assistiamo a fenomeni degenerativi del clima politico e della cultura politica. Prima lo capiamo e meglio sara’”.

 

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