NEWS:

Covid, De Luca: “In Campania nessun ospedale dell’Esercito, mandino medici”

"Prosegue una intollerabile campagna di sciacallaggio nei confronti della sanità campana"

Pubblicato:12-11-2020 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13

de luca
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – “Continua lo sciacallaggio contro la Campania. Prosegue una intollerabile campagna contro la sanità della Campania. Si sta diffondendo la notizia che l’esercito verrà a montare un ospedale da campo nella nostra regione. Nessun ospedale da campo verrà in Campania”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “L’unica nostra richiesta – dice – è, da tempo, l’invio di medici, e da questo punto di vista le risposte non sono arrivate. Il resto è sciacallaggio”.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, Zampa: “Esercito a Napoli e dove non si rispettano le regole”

DE LUCA CONTRO GOVERNO: “ACCANIMENTO, CHIESTI 1.400 SANITARI, ARRIVATI IN 7”

Clima a tratti teso durante il vertice tra Governo e Regioni sull’organizzazione dei covid hotel, da poco concluso. Il più ‘battagliero’, secondo quanto si apprende è il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Quest’ultimo avrebbe puntato il dito contro il Governo per ‘l’accanimento’ nei confronti della Campania a seguito dell’invio dei commissari del ministero della Salute per la verifica dei dati sanitari. in particolare il governatore ha lamentato di aver ottenuto “appena 7 anestesisti” a fronte della richiesta di 1.400 sanitari. Quindi la risposta del ministro Francesco Boccia secondo il quale, “se la Campania ha bisogno di medici si faccia un altro bando”, dal momento che “i dati sulla disponibilità degli operatori regione per regione è sul tavolo”. 


SCOTTI (ORDINE MEDICI NAPOLI): “NO OSPEDALI DA CAMPO MA PERSONALE”

“Il problema non sono le strutture, ma le risorse umane. In questo momento se non ci sono medici gli ospedali da campo servono a poco”. A spiegarlo alla Dire è Silvestro Scotti, presidente dell’ordine dei medici di Napoli, in merito alla possibilità che l’esercito costruisca ospedali da campo nel capoluogo campano.

“Si parla tanto di posti letto – continua – ma dietro ai posti letto ci sono le risorse che servono. Trasformare i posti letto di degenza in posti di intensiva significa anche ‘spostare’ tanti specialisti. Servono risorse. Il blocco del turn-over ci ha sottratto decine di migliaia di unità di personale in meno e queste non si recuperano in due giorni”. Scotti fa sapere che il Consiglio direttivo dell’Ordine ha provveduto a iscrivere 109 medici nonostante la sospensione delle elezioni dell’ordine. “A questi – dice – se ne aggiungeranno altrettanti mercoledì prossimo. Sollecito i giovani a consegnare rapidamente i documenti. Nella nostra regione, così, avremo altri 200 medici formati pronti a dare una mano. Dalle sedute di laurea ho visto con piacere che molti erano specializzati in anestesia e rianimazione”.

 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it