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Fontana: “Ricciardi pensi al suo, le dosi di vaccino in Lombardia ci sono”

Il governatore della Lombardia attacca il consulente del ministro Speranza: "È un tecnico, risolva i suoi problemi e non i nostri"

Pubblicato:12-11-2020 14:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13
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MILANO – “Io credo che Ricciardi dovrebbe conoscere bene i fatti prima di affermare queste cose. A parte che un tecnico sarebbe opportuno che si occupasse di risolvere i suoi problemi e non i nostri. Poi uno che li compri prima o che li compri dopo, l’importante è che ci siano. Non credo siano migliori i vaccini comprati prima di quelli comprati dopo”. Il consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi, si esprime nuovamente sulla Lombardia, sottolineando come la Regione si sia mossa in ritardo sui vaccini antinfluenzali, ma il governatore lombardo Attilio Fontana non ci sta.

Noi abbiamo acquistato l’80% in più di vaccini rispetto allo scorso anno proprio in previsione del fatto che ci sarebbe stata una platea più ampia di persone che avrebbe voluto vaccinarsi”, evidenzia Fontana durante un intervento a Rtl 102.5. Per il resto, “i vaccini per le fasce protette ci sono e queste fasce verranno tutte vaccinate, le prime 800.000 dosi sono state distribuite, altre arriveranno”, quindi questa “è una polemica assolutamente fuori luogo e di cui parleremo una volta che la campagna vaccinale sarà conclusa, credo che sia meglio così”.

Più duro con Ricciardi (e con il governo) il segretario leghista regionale, Paolo Grimoldi: “La nuova strategia del Governo è sfruttare l’onnipresenza mediatica di Ricciardi per attaccare una Regione di un colore politico diverso per distrarre l’attenzione dagli scandali campani o da quanto accade in Regione Lazio?”, si chiede il segretario lombardo del Carroccio.


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“SECONDA ONDATA PSICOLOGICAMENTE PIÙ DURA”

Oltre a quella sanitaria e a quella economica, per il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana esiste una terza emergenza da non sottovalutare, quella psicologica. “Purtroppo io capisco che in questo momento ci sia un pochettino più di stanchezza rispetto a marzo, a marzo c’era più voglia, più determinazione, più capacità di reagire alle difficoltà“, afferma ancora il governatore a Rtl 102.5.

“Adesso- aggiunge- purtroppo questa determinazione è un pochettino scemata, perché il periodo è lungo e il ritorno del virus dopo che si era pensato che fosse quasi definitivamente debellato lascia sicuramente dei segni”. Tuttavia in vista delle feste di dicembre “sono convinto che le cose gradualmente si metteranno a posto- specifica- ma invito i cittadini a comportarsi nel rispetto delle norme”. Infatti, questo lockdown è “un mini lockdown che consente molta circolazione, ma non lasciatevi prendere dalla violazione- precisa Fontana- altrimenti anche il Natale rischia di avere dei problemi”.

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“GIUSTO ESSERMI IRRITATO COL CTS, ORA DATI AGGIORNATI”

“Era talmente vero il mio motivo di arrabbiatura che la cabina di regia del Cts ha deciso di modificare i dati sui quali ragionare e fondare le proprie decisioni e aggiornarli, che è logico e accettabile”. Per la Lombardia zona rossa si vede una luce in fondo al tunnel. Dopo le dichiarazioni del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri che avanza la possibilità per Piemonte e Lombardia di cambiare colore e diventare zone gialle, Fontana ai microfoni di Rtl 102.5 comunica come il governo, o meglio il Cts, abbia ascoltato le sue parole, convincendosi ad aggiornare i dati su cui fare le proprie valutazioni.

“Credo di poter dire che noi rispetto al resto del paese abbiamo un piccolo vantaggio- sottolinea Fontana- perché il 21 di ottobre la Regione Lombardia emise la prima ordinanza che suscitò grandi polemiche ma che adesso inizia a dare qualche piccolo ma significativo risultato”. Un’ordinanza che in questi giorni dovrebbe iniziare a far vedere i primi frutti”, e che “unita al successivo intervento del governo può contribuire ad abbassare la linea dei contagi”.

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