NEWS:

VIDEO | Epatite C, Gozzini (Asst Pavia): “È nemico silenzioso che va debellato”

Lo dichiara il direttore socio-sanitario dell'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Pavia, nell'ambito del nono appuntamento del progetto HAND

Pubblicato:12-11-2020 13:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13
Autore:

coronavirus prelievi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

https://www.youtube.com/watch?v=KfOsqlFcJho&feature=youtu.be

PAVIA – “Quest’anno abbiamo effettuato screening su circa 500 persone, arrivando ad individuarne circa 150 positive all’Hcv. Adesso siamo in procinto di attivarci anche per il processo di cura e di terapia attraverso il nostro territorio, portando avanti un impegno concretamente operativo. Siamo orientati su questo tema e ci siamo ‘buttati’ dentro in pieno”. Così il dottor Armando Marco Gozzini, direttore socio-sanitario dell’ASST di Pavia, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Dire nell’ambito del progetto ‘HAND – Hepatitis in Addiction Network Delivery’.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Sperimentato test congiunto per Covid-19 ed epatite C all’Asl Roma 1


“Stiamo vivendo una grande emergenza sanitaria legata al Covid-19– ha proseguito Gozzini- ma è importantissimo tornare a screenare tutta la popolazione, compresa quella dei tossicodipendenti. All’interno del nostro ospedale abbiamo un dipartimento di Salute Mentale, a cui afferiscono i Ser.D., che sono i centri territoriali per la prevenzione delle dipendenze, e siamo molto attenti al tema dell’epatite C”. Con un emendamento al decreto Milleproproghe sono stati stanziati circa 70 milioni di euro, nel biennio 2020-2021, per introdurre lo screening gratuito necessario a individuare i potenziali malati per l’eradicazione dell’Hcv.

“Mancano ancora i decreti attuativi- ha sottolineato Gozzini- ma credo che tutti siamo ben orientati, politici e sanitari, per arrivare insieme al traguardo. Anche la nostra direzione sanitaria è molto impegnata sul fronte dell’epatite C”. La pandemia che stiamo attraversando, intanto, può essere un’opportunità per accendere i riflettori sul tema dell’epatite C, che il direttore Gozzini definisce il “nemico silenzioso. Sicuramente il Covid- ha spiegato- mette in evidenza tanti aspetti di origine infettivologica, compreso quello dell’epatite C. L’emergenza sanitaria farà scattare un momento culturale diverso, in cui saremo tutti più pronti ma soprattutto più attenti al nostro corpo e alla nostra salute. Questo è un nostro dovere morale, un dovere della società, che deve coinvolgere anche i giovani, perché si possa insieme affrontare al meglio tutti gli scenari, anche imprevisti come quelli pandemici”.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Asl Torino: “Pazienti con epatite C fragili, vanno protetti dal Covid-19”

Il Covid-19 ha dimostrato quanto sia importante investire in prevenzione in ambito infettivologico, per questo ACE (Alleanza contro le epatiti) ha lanciato una campagna che prevede per i cittadini un test congiunto per Covid-19 ed Epatite C.

Cosa ne pensa di questa iniziativa?

“Tutto ciò che contribuisce a migliorare, prevenire e combattere gli ambiti infettivologici è assolutamente necessario e doveroso. Il Covid-19 e l’epatite C- ha risposto Gozzini- sono due patologie diverse, la prima un po’ più violenta e immediata, l’altra più subdola e a lungo termine, ma credo che ci si debba impegnare con tutti i mezzi necessari di screening e di prevenzione sul territorio negli ambienti sanitari”. Far emergere il ‘sommerso’, cioe’ tutte quelle persone infette che ancora non sanno di esserlo, e’ una delle chiavi per combattere il virus dell’epatite C.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Epatite C, Politi (Asst Pavia): “Una persona su 200 non sa di aver contratto il virus”

In questo senso HAND, il primo progetto pilota di networking a livello nazionale patrocinato da quattro società scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD), si e’ reso un valido modello nell’andare a ‘scovare’ gli infetti attraverso l’utilizzo di test rapidi salivari. “Ringrazio tutto il network che ha provveduto a fornirci anche i test sul sangue- ha commentato ancora il dottor Gozzini- per iniziare con questo tipo di screening. Per noi è fondamentale essere collegati e in rete, per avere un indirizzo e un obiettivo comune ed essere uniti in una campagna anche di tipo promozionale all’interno dei nostri operatori. È molto importante rendere tutti dotti di quanto sia necessario debellare l’epatite C dal nostro Paese entro il 2030, così come ci è stato indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Abbiamo ancora 10 anni per sconfiggere questa patologia- ha concluso- allora impegnamoci tutti affinché si arrivi a questo traguardo”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it