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Report del Consiglio Grande e Generale del 11 novembre

Di seguito una sintesi degli interventi

Pubblicato:12-11-2020 09:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13
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Il Consiglio Grande e Generale conclude nella giornata odierna con un giorno di anticipo la sessione di Novembre, con l’approvazione di un ordine del giorno su un tema di politica estera- la situazione di Nagorno-Karabakh- all’unanimità.
All’avvio della seduta di oggi si procede velocemente con l’esame dei decreti delegati rimasti all’ordine del giorno. Sono quindi ratificati tra gli altri il n. 152 (Revisione del Regolamento di Contabilità), il n. 163 (Modifiche alla Legge 29 luglio 2014 n.125 – Legge di Riforma in materia di Aviazione Civile e successive modifiche), rinviato il n. 164 (Aggiornamento delle disposizioni sulle banconote in recepimento della decisione (UE) 2019/669 della B.C.E.).

L’Aula passa alla lettura, da parte del Segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, della “Relazione conclusiva sulla attività svolta del Comitato Sammarinese di Bioetica, relativa al 2017-2020”, reperibile al link https://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/lavori-consiliari/dettagli-delle-convocazioni/scheda17170198.html . Segue il dibattito consiliare in cui viene espressa a livello bipartisan la soddisfazione, in particolare, per la produzione di linee guida da parte del Comitato nel corso dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid 19, documenti che hanno ricevuto riconosciumenti e pubblicazioni a livello internazionale. Lo stesso Segretario di Stato, nel suo intervento, sottolinea come la nomina della nuova composizione del comitato di Bioetica, con conferme e new entry, avvenuta ieri in Aula, abbia registrato votazione all’unanimità. “E’ un’ottima premessa per il lavoro del comitato dei prossimi anni- spiega- le persone incaricate sono di livello superiore a tanti comitati di bioetica nazionali, fa ben sperare per la creazione, per esempio, di un hub di ricerca sui tumori su cui stiamo lavorando per fare di San Marino un centro riconosciuto”.

L’Aula affronta poi la presa d’atto della Relazione consuntiva di Banca Centrale sull’attività svolta nel 2019 e sul bilancio d’esercizio 2019 su cui si apre un dibattito. In particolare emerge come per la prima volta Bcsm riporti un bilancio in attivo, raggiunto anche grazie alle importanti economie realizzate sui costi. Il Sds per le Finanze Marco Gatti sottolinea nel suo intervento come nel 2019 l’istituto sia riuscito a riaprire il dialogo con Banca d’Italia e come le interlocuzioni per giungere al Memorandum d’Intesa siano proseguite per tutto il 2020.


I lavori si concludono con la votazione di due Ordini del giorno presentati nella precedente sessione consiliare: respinto il primo sottoscritto da Libera “per la predisposizione – e adozione entro marzo 2021 – di un codice di condotta per i membri del Consiglio Grande e Generale in attuazione alle raccomandazioni del Greco”.
Ottiene invece l’unanimità l’Odg sul conflitto in Nagorno Karabakh, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari -e modificato alla luce degli sviluppi del recente “cessate il fuoco”- con cui si “invita il governo a continuare a sostenere con determinazione ogni iniziativa internazionale in favore tra le parti e a rendersi portavoce nelle sedi multilaterali per una intesa che garantisca da subito la sicurezza della popolazione”.

Di seguito un estratto degli interventi sul dibattito su Bcsm e sugli Ordini del giorno finali.

Comma 13. Presa d’atto della relazione consuntiva della Banca Centrale della Repubblica di San Marino sull’attività svolta e sull’andamento del sistema finanziario nell’anno 2019 nonché del Bilancio d’Esercizio 2019

Marco Gatti, Sds per le Finanze

E’ una relazione corposa sull’esercizio finanziario 2019. Dalla relazione emerge come il sistema bancario finanziario abbia ormai trovato un suo consolidamento nelle dimensioni, nel 2019 erano 5 banche, sappiamo che una è in risoluzione a seguito dei provvedimenti adottati nel corrente anno e appena lo Stato entrerà nelle quote di partecipazione verrà ritirata l’autorizzazione bancaria. Quindi parliamo oggi di 4 banche. E’ un settore che più di altri è in sofferenza, c’è riduzione nel numero di filiali, operatori, dipendenti. E’ un settore, come sta succedendo a livello mondiale, che ha necessità di riposizionarsi su nuove mission, per avere conti economici sostenibili e possibilmente attivi. C’è un gran lavoro che come legislatori dobbiamo fare per creare nuove basi di possibilità di crescita e anche un gran lavoro da fare da parte degli operatori del settore che è quello di tracciare nuove linee di sviluppo.
Bcsm nel 2019 ha riattivato canali che erano stati chiusi, a seguito di scelte non opportune, come sospendere la centrale rischi, si erano infatti create tensioni esterne. Alla fine del 2019 è arrivata la firma dell’accordo con Banca d’Italia per il ritiro del contante che le banche sammarinesi ritiravano dalla clientela, in riferimento alle banconote di grosso taglio e l’attività è proseguita per tutto il 2020 con interlocuzioni con Bankitalia e anche a livello internazionale.
La sfida attuale per la politica è quella di portare in utile Cassa di risparmio, noi come governo e consiglio dobbiamo dare forza al 5 ter, su cui vogliamo inetrvenire in sede di bilancio previsionale. Altri elementi: le banche nel corso dell’anno hanno recepito l’AQR e ora sarà importante entro il 2020 di avviare l’iter legislativo del progetto Npl. Gli Npl hanno un peso rilevante in tutto il sistema finanziario, la legislazione per la gestione di questi crediti è molto debole, non abbiamo una legge sulla cartolarizzazione ed è debole sulle procedure di diritto civile per arrivare celermente alla definizione dei contenziosi derivanti da soggetti che non onorano più i loro crediti, non è possibile impiegarci 10-11 anni. L’impegno del governo è di arrivare in aula nei prossimi mesi con due progetti in prima lettura e nei primi mesi del nuovo anno approvarli.

Infine, nel conto economico di Bcsm dell’esercizio finanziario 2019 si registra una enorme riduzione delle spese che ha fatto chiudere con un utile. Nel 2018 Bcsm chiudeva con oltre 12 milioni di euro di perdite, è stato compiuto un lavoro significativo.

Stefano Giulianelli, Pdcs

Il bilancio in estrema sintesi ha fatto registrare un utile di esercizio pari a circa 500 mila euro, prudenzialmente accantonato al fondo rischi finanziari al fine di una maggior patrimonializzazione della banca. E’ stato possibile ottenere il risultato positivo per aver abbattuto i costi amministrativi per circa 2,3 mln di euro circa. La voce salari e stipendi ha fatto registrare infatti riduzione di 685.000 euro, nonostante ci siano ancora significativi margini di ottimizzazione per le voci di spesa del personale. La retribuzione mensile netta per dipendente supera infatti di media i 4.200 euro. Tuttavia il contributo più significativo è rappresentato dalla gestione dei titoli di proprietà. I profitti da operazioni finanziarie sono stati di per 5,8 mln di euro, contro le perdite di 4 mln di euro dell’anno 2018. Nel corso dell’esercizio 2019 la banca è riuscita ad azzerare il portafoglio titoli immobilizzato, cedendo i famosi titoli Demeter acquistati nel corso 2017 in violazione del regolamento interno di Bcsm, e iscritti nel bilancio 2018 per oltre 40 mln di euro. A conti fatti l’operazione Demeter ha prodotto perdita di 1,8 mln di euro, perdita spalmata in parte già nel bilancio 2018. Fin qui l’analisi dei dati economici della banca potrebbe far pensare le cose non siano andate così male alla nostra Bcsm. Tuttavia ci si accorge presto della solita deroga di legge che ha consentito a Bcsm di iscrivere la propria partecipazione in Bns al lavoro nominale, tale deroga di legge ha concesso al Consiglio direttivo di non procedere alle svalutazioni delle partecipazioni in Bnl per perdite durevoli, e impedito di far emergere una perdita potenziale in bilancio di almeno 19 mln di euro. Una deroga di legge da brividi, in violazione ai principi contabili generalmente accettati, che ha consentito un rispamio solo virtuale di 19 mln di euro, tale perdita si manifesterà infatti negli esercizi successivi, magari non in Bcsm vista la cessione della partecipazione dovrà avvenire presumibilmente all’Ecc.ma Camera. (..)

Gerardo Giovagnoli, Npr

E’ un peccato che il dibattito si svolga in queste condizioni ridotte, un po’ a causa del covid. La relazione evidenzia come ci si trovi a un bivio importante. Il 2019 per Bcsm ha portato risultati molto positivi sulla riduzione delle spese e finalmente ha portato in attivo la propria voce di bilancio. Con un clima politico cambiato rispetto anni fa e con questo bilancio, Bcsm può poggiare su una certa stabilità e per una volta ci auguriamo una dirigenza possa arrivare a termine del suo mandato, mai successo prima, quindi fino al 2023 per il presidente, e per il direttore un anno in più. E che la prospettiva inizi ad essere diversa, si configurino attorno all’accordo Ue una serie di piattaforme, in modo che nei prossimi anni le tendenze non vadano solo verso il basso come nel report 2020 sul 2019, ma è la volta di impegnare anche il sistema bancario stesso. Abs e le banche sono in grado di consigliare alla politica cosa possono fare per migliorare lo stato di cose. Il sistema è sì vincolato al fatto di non partecipare a un sistema europeo e di non avere interazioni con il sistema italiano, ma anche le banche rimaste inizino a dire quali sono le possibilità loro e di sistema nel prossimo futuro, su quale settore e quali prodotti puntare. E’ il momento di farlo.

Giovanni Maria Zonzini, Rete

Il quadro del sistema bancario che emerge dalla relazione appare a tinte fosche. Alcuni dei dati sono sovradimensionati a causa della crisi che nel 2019 ha portato al commissariamento e chiusura del Cis. Molto delle rettifiche di valore sui crediti sono riconducibili a quell’istituto.

E’ evidente che il nostro sistema bancario, nonostante vi sia stata una certa stabilizzazione nell’ultimo periodo e che Bcsm abbia smesso di produrre perdite, risulti asfissiato dento i nostri confini e isolato fortemente rispetto tutto ciò che sta fuori, così che la spirale recessiva che lo attanaglia da oltre 10 anni non potrà che continuare in una situazione sempre più critica e preoccupante. Il ruolo della politica in questa fase è assolutamente dirimente, la relazione della commissione Cis ha dato delle indicazioni. La classe politicha ha imparato alcune lezioni, capire che determinate scelte che vanno ad impattare nei decenni sulla realtà del paese non possono essere legate a interessi contingenti di pochi gruppi di potere, ma devono essere fatte in autonomia della politica tenendo la schiena dritta.
Oggi 4 banche e 1 finanziaria, pochi anni fa il nostro sistema era composto da 12 banche e 60 finanziarie. Dopo il ridimensionamento del sistema ritengo sia necessario rivedere anche la nostra Banca centrale. La proposta del consigliere Giulianelli di trasferire i tecnici da Bcsm al governo, mi trova d’accordo. Il nostro governo e la politica devono avere competenze direttamente a sua disposizione, non delegarle a istituti su cui non ha il controllo ferreo. Da concludere il percorso per arrivare ad accordi con l’Ue, per ovviare al problema della limitatezza strutturale del nostro sistema economico. Se la nostra Bcsm potesse fare accordi con la Bce per emissioni di titoli di debito pagheremmo interessi minori, così dobbiamo ricercare sbocchi di investimento fuori dai nostri confini. Sfide della politica: apertura del nostro sistema al’esterno, trasferimento delle capacità tecniche a dipendenza del governo, Cassa di risparmio, se si vuole mantenere una banca di Stato, almeno nel medio termine deve cercare di raggiungere il bilancio in pareggio e quantomeno utili.

Michela Pelliccioni, Dml

Dalla relazione sono scaturiti dati negativi sui coefficenti patrimoniali, vorrei valutarli come una sfida per il governo per una serie di riforme di settore, alcune indicate dal Segretario Gatti, che possono dare respiro. La relazione su banca Cis ha evidenziato altre carenze del sistema, sarà necessario un potenziamento dei meccanismi di controllo del sistema finanziario generale.

Sul nuovo protocollo d’intesa tra Bcsm e Bankitalia per il trattamento del contante: è importante per una migliore operatività delle banche sammarinesi.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

D’accordo sulla possibilità che Bcsm si debba concentrare sull’attività di vigilanza, ma anche quello di dare un orientamento all’intero sistema bancario di garanzia nei confronti degli istituti con l’estero ha una valenza talmente rilevante messo in chiaro dagli interventi che mi hanno preceduto.Oggi resta la prerogativa di individuare i canali affinché il sistema sammarinse possa essere accolto e possa entrare a far parte del sistema internazionale sotto il profilo dell’operatività specifica e per la possibilità della banche internazionali di approcciarsi a San Marino, non ci vedrei nulla di male. Il 2019 è stato cruciale, l’ex segreteria per le Finanze si è impegnata in modo particolare, difendendo strenuamente posizioni assunte da Bcsm anche in momenti tesi di conflitto con i poteri interni di San Marino e si è data possibilità di liberarla da quella problematica. C’è oggi il terreno per poter procedere verso l’identificazione di livelli di fiducia con gli organismi internazionali, con Banca d’Italia in particolare perché si possa addivenire al Memorandum d’Intesa e le rispettive vigilanze possano incrociare le proprie operatività e alla fine rendere il sistema San Marino assolutamente trasparente e ‘a posto’. Non è secondario il passaggio di valutare attraverso i rapporti con la commissione europea lo status attuale della Convenzione monetaria cui si aderisce per l’uso dell’euro, ma ricadono sul nostro sistema tutti i vincoli che la convenzione richiede per l’operatività internazionale del sistema bancario. Facciamo sì di non essere solo ‘penalizzati’ da questi vincoli. Credo Banca centrale dovrebbe sempre di più orientarsi su questo fronte affinché siano offerte prospettive di sistema a San Marino, ma anche nuovi servizi che possono essere promossi sui mercati internazionali.

Alessandro Bevitori, Libera

Non so da quanti anni non si vedesse un bilancio positivo di Bcsm, nel 2018 si aveva un rosso di 12 mln di euro, ora per la prima volta dopo tanti anni si legge di un bilancio in attivo. Bisogna distinguere la buona dalla cattiva amministrazione, sottolineiamo come il 2019 sia stato positivo. Libera è nata proprio nel 2019, in un cambio sostanziale di impostazione a partire anche dalla difesa di Banca centrale. Come ampiamente dibattuto in commissione d’inchiesta, per la prima volta Bcsm è stata difesa nelle sue ispezioni al contrario di quanto avveniva in passato. Altro aspetto è la diminuizione dei costi, un risparmio amministrativo di 2,5 mln di euro, la diminuzione del costo del personale, di consulenze. Condivido il ragionamento di rivedere l’impostazione di Bcsm come organismo tecnico che dovrebbe essere pù a supporto delle attività di governo, ma non ci deve essere la politica che interviene su tutto, nè un’autonomia incontrollata che porta a quanto fatto dall’ex direttore Savorelli che ha preso soldi di Bcsm e se li è andati a investire in violazione di leggi. Bisogna che mettiamo qualche filtro in più , ben venga una riforma di questo aspetto di Banca centrale, unitamente al suo ridimensionamento, prima era tarata su 15 miliardi di raccolta,12 banche 60 finanziarie….oggi abbiamo una realtà estremamente ridimensionata. Occorrerà intervenire con la revisione del contratto bancario e andare a ridurre fortemente il numero di dipendenti e collaboratori oggi in Bcsm. E’ necessario in ottica di equità perché ancora in Bcsm ci sono situazioni di privilegio.

Marco Gatti, Sds Finanze, replica

Sicuramente la struttura della Pa ha bisogno di essere interamente rivista e condivido che la struttura delle Finanze dovrebbe avere figure specializzate, oggi gestiamo il debito facendo titoli di Stato in parlamento, non li fa il Tesoro dello Stato…tutta la gestione della Finanza avrebbe bisogno di figure più rilevanti. Le nostre dimensione di Stato d’altra parte rendono necessario avere un’autorità di supporto come Bcsm. Condivido che bisogna andare verso una struttura diversa, ma serve equilibrio, avremo un raddoppiamento di costi in ogni caso.

Memorandum d’intesa con l’Italia: alcune questioni non le può trattare un governo, le autorità parlando tra loro. E’ importante per un govenro dare input, noi lo abbiamo dato, di andare avanti per raggiungere la firma del memorandum con Banca d’Italia.

Bns: è un’esperienza vissuta nella scorsa legislatura, una risoluzione di una banca che avrebbe pesato su tutti i correntisti, come Stato abbiamo fatto la scelta di adottare una norma di differente spessore. Che fosse opportuno o meno che Bcsm fosse socio unico sene può discutere, diversamente lo Stato avrebbe dovuto tirare fuori 19 mln di euro da dare a Bcsm. Dovremo entrare a valore di patrimonio, è necessario chiudere la partita del bilancio 2019.

Alessandro Mancini, Npr

Registro questo dibattito come un nuovo inizio, in passato Bcsm è sempre stato un tema divisorio qui dentro. Ci sono meriti da riconoscere alla nuova dirigenza di Bcsm, subentrata in uno dei momenti più brutti dell’intera attività politica e istituzionale di San Marino e che ha messo evidenza risultati già dalle risultanze della commissione d’inchiesta e ha contribuito affinchè si possano generare quei famosi anticorpi richiesti in Aula. Ho sentito parlare di prospettive di Bcsm, di una riforma e di una mission, sono d’accordo su tutto quello che ho ascoltato, una Bcsm non può essere lasciata sola, ma va accompagnata dalla politica, da governo e maggioranza, dai rapporti bilaterali con l’italia e con lo status di mercato in ambito di associazione europea. Questi sono gli obiettivi. Non è arrivato il memorandum di Banca dItalia, ricordiamo il comunicato stampa di maggio 2017 con cui si annunciava che Banca d’Italia dava avvio al Memorandum e si chiedeva l’avvio di una centrale rischi, non si è voluto perseguire e le responsabiltà non sono solo di quella banca centrale ma anche di una politica e di un governo che non ci credeva o ci credeva ma aveva le mani legate. Non deve più succedere.

Marco Gatti, Sds Finanze

Purtroppo non siamo completamente fuori dal sistema del passato, mi sembra di vedere scalpitare chi anche adesso si gioca il tutto per tutto, l’attenzione va tenuta alta per non passare da un sistema di potere ad un altro. E’ importate governare ponderando bene tutte le scelte, non avere fretta e operare sempre nell’interesse superiore dello Stato.

Comma 14. Votazione Ordini del Giorno presentati nella precedente sessione consiliare:

1) Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Libera per la predisposizione – e adozione entro marzo 2021 – di un codice di condotta per i membri del Consiglio Grande e Generale in attuazione alle raccomandazioni del GRECO. Respinto

Vladimiro Selva , Libera

E’ un odg particolamente attuale alle luce degli esiti della commissione d’inchiesta che evidenzia situazioni distorsive tra soggetti economici e politica che hanno portato a un’insana gestione della cosa pubblica e a gravi danni per il bilancio pubblico. Non abbiamo come paese una normativa che permetta di prevenire tali fenomeni distorsivi. Il primo baluardo anti corruzione è la trasparenza, sono necesarie linee guida in cui operare. Siamo stati testimoni grazie agli esiti della relazione di come invece, le norme introdotte dal 2010 in materia di anticorruzione e controllo, non siano bastate come presidio. C’è anche una raccomandazione Greco che invita a predisporre un codice di condotta per chi è politicamente esposto. Per questo il gruppo consiliare di Libera con un odg intende accelerare questa attività, ponendo la data di marzo 2021. Ci auspichiamo anche a seguito del dibattito si possa arrivare a una condivisione. Diamo disponibilità anche a rivedere il testo, è nell’interesse di tutti dare accoglimento a questo odg.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri

La raccomandazione Greco è sicuramente uno degli elementi caratterizzanti l’ultimo rapporto, ed è stata evidenziata come aspetto su cui lavorare nei prossimi mesi per andare a migliorare ancora il quadro di regole e presidi in materia di lotta alla corruzione. Una serie di regole comportamentali vanno a rappresentare una forma in più di tutela e azzeramento nei confronti del tema del confltto di interesse. D’altra parte, essendoci una serie di interconnesioni tra rappresenanti della vita politica e civile, la riflessione va fatta in modo puntuale, considerando tutti gli aspetti dell’esercizio delle attività politiche a San Marino. Da questo punto di vista, da parte del governo vi è disponibilità sicuramente ad aprire un confronto e a lavorare su proposte, ma non crediamo debba essere messo avanti questo tema rispetto tutte le altre raccomandazioni previste dal Greco. Suggerirei invece di elaborare una piattaforma per tutte le proposte ddl Greco e di discuterne con tutte le forze politiche, in questa fase l’Odg è prematuro.

2 –  Ordine del Giorno presentato da tutti i Gruppi Consiliari affinché il Governo si faccia portavoce presso gli Organismi Internazionali della richiesta della Repubblica di San

Marino di immediato cessate il fuoco e di avvio dei negoziati in Nagorno-Karabakh/approvato all’unanimità

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Questo Odg è stato convidiso da tutte le forze politiche già nella prima stesura, nel frattempo è intervenuta una novità su quell’area geografica, si è giunti infatti a una tregua che speriamo tenga, garantita da una super potenza. Ringrazio il consigliere Oscar Mina, attivo nel riformulare un Odg in linea con i tempi. La nostra proposta è di ritirare l’odg del 12 ottobre scorso e mettere in votazione altro testo che mi accingerei a leggere:

Il Consiglio grande e generale, (…)

visto il raggiungimento dell’accordo di cessate il fuoco dei giorni scorsi, invita il governo a continuare a sostenere con determinazione ogni iniziativa internazionale in favore tra le parti e a rendersi portavoce nelle sedi multilaterali per una intesa che garantisca da subito la sicurezza della popolazione presente nel Nagorno Karabakh .”

E’ un odg in linea con l’impostazione classica della politica estera dela Repubblica di San Marino che non prende le parti ma invita a dialogo le parti per giungere a soluzioni pacifiche. Direi che il Cgg possa esprimesi a favore.

Luca Beccari Sds Affari Esteri

Per confermare che è una impostazione dell’Odg coerente con gli indirizzi di politica estera della Rsm, esprime un atteggiamento neutrale ma allo stesso tempo fortemente in prima linea nella difesa dei diritti umani e nella ricerca di forme di dialogo per le risoluzioni pacifiche dei conflitti. Esprimo il parere favorevole del governo.

Gaetano Troina, Dml

Ero intevenuto sull’Odg nel precedente Consiglio, spiegando che il 27 settembre fossero ripresi i conflitti in Nagorno-Karabakh, area da molto tempo contesa e sede di sanguinosi scontri. Feci presente come ritenessi opportuno il deposito di un Odg per far esprimere la nostra Repubblica, da sempre promotrice di pace, con una chiara posizione in favore di una richiesta di pace e di rilancio dei negoziati. E’ notizia di questi giorni che è stato concordato un cessate al fuoco. La stampa riferisce che a seguito di tale annuncio una folla ha invaso la sede del governo armeno, saccheggiando e vandalizzando uffici, nonché anche la sede del parlamento locale. Se pertanto l’Odg depositato nella scorsa seduta risulta parzialmente superato, da qui l’opportunità di deposito di uno nuovo testo che condividiamo.

Paolo Rondelli, Rete

Esprio sostengo a questo Odg anche per conoscenza diretta, in passato mi sono trovato a visitare uno dei campi profughi di quella regione, ho potuto toccare con mano questo scarso equilibrio che c’è sempre in quell’area su cui anche altri paesi confluiscono (ricordo la diaspora armena 1915), è in una situazione sempre precaria. In ambito della tradizione di pace della Rsm in politica internazionale e di predisposizione al dialogo, credo che questo Odg sia un ennesimo valore aggiunto alla nomea di Paese di pace del nostro Stato.

Oscar Mina, Pdcs

Per confermare il nostro sostegno e ribadire il nostro impegno in Assemblea parlamentare Osce nel sostenere ogni volta attività contro questi conflitti armati che si protraggono da anni. Pieno sostegno a quest Odg.

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