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Governo. Psd: “Crisi sarebbe devastante, finiamo nel 2017”

SAN MARINO - Da via Rovellino arriva una promessa di fedeltà "fino ad ottobre 2017" all'attuale maggioranza. Questa

Pubblicato:12-11-2015 14:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:34

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SAN MARINO – Da via Rovellino arriva una promessa di fedeltà “fino ad ottobre 2017” all’attuale maggioranza. Questa la sintesi dell’esito della direzione del partito dei Socialisti, riunita ieri sera, in cui sono ripercorse le motivazioni che hanno condotto nel 2012 all’unione con Pdcs-Ns e Ap. Il Psd ricorda poi che nel programma di governo sono elencate “le riforme fondamentali per ricostruire il Paese rinnovato e al passo con i tempi” rispetto le quali Marina Lazzarini e compagni sentono l’impegno di portarle a compimento. “Vogliamo quindi andare avanti fino alla fine della legislatura per poterle realizzare- manda dire il Psd ad alleati e sostenitori- e rispettare l’impegno con gli elettori”. Anche perché “in questo momento- sottolineano da via Rovellino- una crisi di governo sarebbe devastante per il paese, la ripresa economica sta dando timidi segnali e non possiamo interromperla con un periodo di instabilità”. La Direzione del partito di maggioranza “ribadisce la volontà di portare la legislatura al suo naturale compimento- prosegue il testo- cioè ottobre 2017”. Ci sono quindi “due anni di lavoro- sottolinea- dei quali non possiamo perdere nemmeno un giorno, perché le riforme da fare sono indispensabili e urgenti”.

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La Direzione ha quindi spronato i segretari di Stato del Psd di “procedere nella attuazione delle riforme di loro competenza”. A Gian Carlo Capicchioni quindi, segretario di Stato per le Finanze, il compito di concludere l’iter per “due riforme già elaborate e pronte per essere depositate”, quella dell’Igc, o sistema Iva, e la riforma contabile. Mentre la riforma del mercato del lavoro e l’accorpamento dei servizi ispettiva spettano a Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro. Infine, Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione, è impegnato nella revisione dei percorsi curricolari e nell’attuazione della riforma dell’Università. Il Psd elenca poi le riforme in capo alle altre segreterie di Stato che ritiene prioritarie: gli accordi con l’Ue, l’intervento sulla governance di Cassa di Risparmio, la riforma pensionistica, politiche di tutela ambientale e gestione rifiuti in linea con le intese internazionali sottoscritte. “Ogni governo si misura dai risultati che ottiene- rimarca il secondo partito di maggioranza- questo governo ancora non ha finito il suo lavoro e i due anni che ci aspettano devono dare frutti importanti, sui quali si misureranno le future alleanze e coalizioni”. Parimenti, non viene messo in dubbio il percorso intrapreso per l’aggregazione dell’area riformista “con chi condivide progetti e prospettive- conclude- senza guardare alle sigle, senza accettare preclusioni di alcun tipo, ma confrontandosi sui contenuti e sulla loro realizzazione”.


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