NEWS:

Renzi: “Pd-M5s d’accordo per tenere fuori il Terzo polo dalle cariche dell’opposizione”

"Nel 2013 il Pd mise i suoi a votare Di Maio". Se ciò accadesse "nei giorni successivi partirà una polemica, e allora chiederemo il Copasir"

Pubblicato:12-10-2022 17:07
Ultimo aggiornamento:12-10-2022 18:56

Matteo Renzi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “C’è un accordo blindato tra PD e M5S, ne sono sicuro”, per tenere fuori il terzo polo dalle sette cariche che spettano all’opposizione. “Se Pd e M5S cominciano il loro amoroso connubio violando i diritti della terza opposizione lo trovo controproducente per loro e di una inaudita gravità istituzionale“. Questo “sarebbe grave dal punto di vista istituzionale” e quindi “auspico non accada questa grave ferita istituzionale“. Matteo Renzi, leader di Italia viva, lo dice parlando ai cronisti al Senato.

“Tre alla Camera e tre al Senato più il Copasir- spiega Renzi- la settima prossima si eleggono i primi sei, due vicepresidenti alla Camera, due vicepresidenti al Senato e un questore per ognuna delle due Camere. Questo il regolamento, poi c’è la regola non scritta che ogni forza dell’opposizione sia rappresentata”. Nell’assegnare queste cariche “secondo la logica ciascuna forza deve essere rappresentata”, spiega Renzi, “tant’è che nel 2013 il Pd mise i suoi a votare Di Maio”. Se ciò accadesse “nei giorni successivi partirà una polemica, e allora chiederemo il Copasir”, conclude, ma soprattutto in tal modo “si ledono i diritti di una opposizione”.

RENZI: “CAPOGRUPPO ALLA CAMERA AD AZIONE E SENATO A IV, CON PARITÀ DI GENERE

Il capogruppo della Camera credo andrà ad Azione e quello del Senato a Italia viva. Rispetteremo la parità di genere, d’altronde noi abbiamo eletto il 46% di donne e il Pd il 29%”, aggiunge Renzi. Quindi, “come sempre, se ci sarà un uomo alla Camera ci sarà una donna al Senato- dice ill leader di Iv- come avevamo Maria Elena Boschi alla Camera e Davide Faraone al Senato”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it